Entrano oggi nel quarto giorno di sciopero della fame gli operai dell’ex Gkn che da mercoledì sono accampati in piazza Indipendenza a Firenze e che ieri si sono presentati davanti a Elly Schlein, che si trovava a Firenze per la campagna elettorale.
Alla segretaria dem sono state chieste risposte concrete in vista dell’incontro con il presidente della regione Giani (Giunta regionale a guida Pd) previsto per lunedì prossimo.
Intanto le prime concrete iniziative in discontinuità con la stagnazione che ha regnato fino a oggi, arrivano dal gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle, che ha depositato la proposta di legge sui consorzi industriali scritta dagli operai; e dalla Giunta di sinistra di Campi Bisenzio, che inserirà nel piano operativo comunale una norma per vietare cambi di destinazione d’uso su quell’area, che rimarrà a vocazione industriale.
“Questi sono i primi due atti concreti che vediamo da quando abbiamo portato in piazza 10mila persone e ci siamo accampati per venti giorni sotto la Regione Toscana – commenta la Rsu ex Gkn -. Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo con lo sciopero della fame: non abbiamo più tempo, le chiacchiere e i tavoli convocati per rimandare ad altri tavoli non servono a noi, non servono al territorio minacciato dalla speculazione immobiliare, non servono alla comunità solidale che ancora una volta ci dimostra vicinanza e condivisione di obiettivi. Le richieste dell’assemblea dei lavoratori Qf, riunita il 27 maggio scorso, sono chiare: commissariare Qf, stipendi, legge regionale sui consorzi industriali”.
Sul fronte legale prosegue la battaglia per gli stipendi, dopo la prima sentenza pilota che impone il pagamento delle spettanze da gennaio a maggio 2024, quando i dipendenti di Qf sono rimasti senza ammortizzatore sociale.
Intanto Mercoledì 12 a Firenze in piazza Indipendenza si esibirà Bandabardò in acustico, si fa virale la campagna di “fotoripetizione” e si moltiplicano i video di appoggio, gli attestati di solidarietà e le mozioni scritte, l’ultima delle quali viene dalla Fondazione Accademia dei Perseveranti: pagare il dovuto, discutere di reindustrializzazione, riconoscere la dignità di un territorio in piedi, consapevole, che vuole e pretende lavoro, diritti sociali, transizione ecologica.