Una marea di gente, colorata, gioiosa, rumorosa e multiforme: questo è stato il Pride ieri a Torino.
Tanta gente, da coprire l’intero percorso del corteo, partito da corso Principe Eugenio e terminato in piazza Vittorio dove era sistemato il palco e previsti diciotto interventi; persone di tutte le età, molti giovani.
Il Pride è tante cose, un moto collettivo di emozioni e partecipazione. Ma, prima di tutto, il Pride è nato come atto di ribellione contro il potere costituito e l’oppressione continua che la comunità LGBTQIA+ affrontava ieri e affronta ancora oggi. Siamo persone che amano e siamo persone che lottano. Vogliamo riappropriarci di entrambe queste definizioni, e vogliamo narrarle secondo le nostre prospettive e le nostre storie uniche e differenti.
Vogliamo definire il nostro concetto di amore, perché abbiamo il diritto di vivere pienamente tutte le forme di affetto e di relazione definendo il legame d’amore a modo nostro, senza chiedere il permesso. I nostri diritti ci spettano anche senza rispettare gli schemi di famiglia imposti da una società sessista, patriarcale e violenta. Vogliamo definire anche il nostro concetto di lotta, perché investiamo tutte le nostre energie per affermare le nostre esistenze e contrastare ogni forma di sopraffazione e discriminazione che vorrebbe cancellarci. Per noi, lottare significa non arrendersi e non lasciare nessuna persona indietro. Vogliamo cantare l’amore tra le lotte, perché abbiamo imparato a riconoscere le intersezioni di molteplici identità nelle nostre esistenze e, di conseguenza, a intrecciare i nostri percorsi con quelli delle altre cause. Per questo motivo prendiamo posizione contro ogni guerra, a sostegno di ogni popolo oppresso, a favore di ogni diritto non riconosciuto. E noi abbiamo bisogno di altrettanto, abbiamo bisogno di sane alleanze per le nostre famiglie senza riconoscimento, per ogni persona LGBTQIA+ vittima dell’odio, per ogni persona trans* uccisa e per ogni soggettività messa in discussione.
Nel Torino Pride vogliamo portare tutto questo, e scenderemo in strada in tutte le forme che ci appartengono: scomode, gioiose, rumorose, favolose e scandalose. Urleremo forte per farci sentire da ogni persona e dalle istituzioni a ogni livello, perché questo è il Pride: un grande atto di affermazione, d’amore e di lotta![1]
Ciascuno ha partecipato all’evento sentendosi libero di esprimere il proprio modo di essere, di sentire e di apparire ed in questo si è trovato specchiato negli altri partecipanti; questo è il Pride e la sua magia che ha un solo difetto, dura poche ore.
[1] Manifesto del Pride estrapolato dal documento politico.