Il ministero degli esteri olandese ha convocato l’ambasciatore di Israele per presentare una vibrata protesta contro le operazioni di spionaggio compiute contro la Corte Penale Internazionale. La notizia è stata rivelata durante un’interrogazione parlamentare in seguito alla pubblicazione di inchieste giornalistiche sugli intrighi del Mossad contro Karim Khan e contro la precedente procuratrice Fatuo Bensuda. Non sono stati forniti altri particolari, per la segretezza degli atti diplomatici. L’Olanda in quanto paese ospitante della CPI è obbligata a proteggere l’incolumità e l’integrità dei funzionari della giustizia internazionale sul proprio territorio. Lo scorso 20 maggio, il procuratore generale Karim Khan ha annunciato di aver chiesto alla Corte di emettere ordini di arresto nei confronti di Netanyahu, Gallant e Halevi, oltre a dirigenti di Hamas.

Solidarietà Palestina

Un’inchiesta giornalistica ha dimostrato l’implicazione delle università israeliane nello sviluppo dei sistemi d’arma e delle dottrine militari usati dall’esercito di Tel Aviv nel genocidio in corso a Gaza e Cisgiordania. È la stessa conclusione che da tempo avanzano i comitati BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e sanzioni) che si battono per la fine dell’occupazione israeliana delle terre palestinesi. Una delle società di armamenti maggiormente collegata al sistema universitario è la società Elbit systems che ha con l’Università di Tel Aviv un accordo per lo sviluppo dei programmi e componenti dei droni e dei sistemi di riconoscimento facciale. L’Istituto israeliano di tecnologia (Technion) dell’università di Haifa è implicato nelle ricerche per la riduzione dei rumori dei droni e sul suo sito, l’istituto si vanta di essere uno dei pilastri della difesa e sicurezza di Israele.

Lo scorso maggio, il Consiglio delle università spagnole ha deciso di sospendere le collaborazioni con quelle israeliane a causa di questi collegamenti sull’uso militare delle ricerche accademiche.

Prigionieri

“La tortura nelle carceri e campi di concentramento israeliani è una pratica quotidiana, che ha portato alla morte di decine di prigionieri”. È la conclusione alla quale è giunto un rapporto dell’ente palestinese per la difesa dei detenuti. Il rapporto è basato sulle dichiarazioni dei prigionieri liberati e da quanto riportato dalla stampa israeliana. “Dall’inizio della guerra di aggressione a Gaza sono stati uccisi nelle carceri israeliane 18 detenuti nelle prigioni di Israele e della Cisgiordania e 27 nei campi di concentramento segreti del deserto del Negev, dove sono ammassati in gabbie di ferro sotto il sole e la pioggia centinaia di palestinesi catturati durante le operazioni militari a Gaza. Tra di loro vi sono due noti medici di Gaza”. Il rapporto continua: “I detenuti vengono tenuti nudi, con le mani e i piedi legati e gli occhi bendati. Tra le torture subite vi è quella di Shabah, la sospensione del detenuto dai piedi con la testa in giù, per ore e ore, e il finto annegamento, con la testa tenuta premuta sotto l’acqua”.

Manifestazione per la pace

Il 1° luglio si terrà a Tel Aviv la prima grande manifestazione per la Pace, per dire no alla guerra, per la fine del conflitto e per un nuovo accordo negoziale.

“Una risoluzione politica del conflitto che garantisca i diritti di entrambi i popoli all’autodeterminazione, alla sicurezza, alla dignità e alla libertà si legge nell’appello sottoscritto da oltre 50 associazioni israeliane ed associazioni miste, composte da ebrei, arabi, israeliani, palestinesi, uniti da un obiettivo comune: pace, sicurezza e rispetto reciproco.