E’ mancato all’affetto dei compagni di una vita Silvano Giai, volto ben noto in Val di Susa per il suol impegno nelle fila del Movimento NoTav e come fondatore dello storico locale La Credenza nel cuore di Bussoleno. Il funerale laico sarà domani, 1° luglio, con partenza proprio a Via Valter Fontan.
Ciao Sil. Così ti chiamava Nicoletta, così ti lasciavi chiamare da chi sentivi più vicino.
Sei andato avanti e ci hai fatto l’enorme torto di lasciare sola Nicoletta e tutti noi, che ti abbiamo conosciuto e voluto bene.
Se in vita qualcuno ti avesse detto “Silvano, ti voglio bene” immagino che ti saresti allontanato, con il tuo passo pacato ma risoluto. Ti saresti sfilato gli occhiali e asciugato il viso con il fazzoletto, forse dal sudore delle tue infinite battaglie.
La tua fibra rifuggiva vezzi e moine.
La tua vita è sempre stata piena. Senza questa pienezza, senza i tuoi impegni e i tuoi ideali comunisti non l’avresti nemmeno considerata vita.
Fino agli ultimi tuoi giorni, durante quelle che, per te, erano ormai diventate estenuanti riunioni organizzative per l’annuale appuntamento del Critical Wine, ti sei ostinato a esserci, a dichiarare ciò in cui credevi con la tua ormai debole presenza.
Il tuo corpo non assecondava più la tua straripante volontà e questo era per te motivo di sofferenza e di rabbia.
Ho conosciuto più altruismo in te, Silvano, che nella somma dei fedeli accodati, in un giorno di precetto, per ingollare la particola.
Compagno burbero, a tratti testardo, non possedevi nulla di veramente tuo.
Tutto era disponibile per chi ne aveva più necessità: un letto, un pasto, un tetto sulla testa, una chiacchiera, un bicchiere di vino.
La porta di casa tua e di Nicoletta era sempre aperta, anche nelle tempeste più dure di questa nostra amata terra.
In quel luogo del cuore, che era l’osteria La Credenza, hai ospitato senza sosta chiunque raggiungeva la valle per aggiungersi alle sue lotte. Negli anni della lotta NoTav, fra innumerevoli traversie, La Credenza e la sua Associazione Culturale sono diventate quei luoghi in cui ognuno poteva offrire secondo le sue capacità e ricevere secondo i suoi bisogni.
Con te Silvano si potevano fare intere riunioni litigando ben sapendo però che, il mattino successivo, avresti dimenticato tutto e accolto chiunque con un “come va?… lo prendi un caffé?”
Due devozioni hanno segnato la tua vita militante: quella per il comunismo vissuto e agito e quella per la tua compagna di vita Nicoletta.
Insieme a lei la tua vita è stata assoluta dedizione e instancabile lotta di retroguardia, la strenua difesa della persona a cui più tenevi e che ti dava infinito orgoglio.
Quando Nicoletta era in carcere dissimulavi forza, fiducia e speranza.
Chi meglio ti conosceva vedeva, in realtà, trasparire le tue paure, la tua angoscia e la tua impotenza.
Nulla potevi fare e mai avresti voluto ridurre quella libertà, quella fierezza e quella testardaggine che avevano portato la tua Nicoletta fra gli ultimi e dimenticati di questo mondo.
Ora ci stringiamo intorno a lei in questo ultimo commiato. Mancherai molto e molti momenti, luoghi ed episodi della nostra lotta ci ricorderanno quello che eri e che sei stato per tutti noi: un amico, un compagno, un comunista.
La sconfitta che ti ha inflitto la malattia è per tutti noi, oggi e per ogni futuro giorno delle nostre lotte, una nuova promessa di vittoria.