Erano decenni che non mi capitava di trovarmi in piazza, con le bandiere rosse del mio partito, accanto alle bandiere del Partito Democratico.
Questo potrebbe essere un segnale positivo, di unità come invoca la folla, se non fosse che nasce dalla forza della disperazione: un regime sta facendo a pezzi la legalità costituzionale colpendo il cuore, assai malandato, della repubblica parlamentare con il “premierato’, (contro il quale la senatrice Liliana Segre ha sentito il dovere di intervenire in Senato, subito sostenuta da un appello di centinaia di costituzionalisti).
Contro il premierato, cioè uno solo al comando o una “sola” al comando (che a Roma vuol dire una fregatura), e contro l’insidiosissima autonomia differenziata, vera secessione dei ricchi, che vorrebbe irretire le popolazioni del Nord nell’illusione di potersela cavare mollando il Sud al suo destino.
Si dovrebbe andare invece nella direzione diametralmente opposta, potenziando la partecipazione democratica, avvilita da decenni di controriforme, dalle leggi elettorali maggioritarie, dalle soglie di sbarramento che privano milioni di cittadine e cittadini della rappresentanza, si dovrebbero investire maggiori risorse per un nuovo modello di sviluppo del Sud Italia e del Sud del mondo
Ora si arriva addirittura allo squadrismo dentro le aule parlamentari e per le vie di Roma: in pieno centro contro inermi ragazzi della Rete degli Studenti, rei di avere una bandiera rossa, aggrediti da energumeni di CasaPound.
Così nel giro di poche ore è scattata una risposta istintiva, che ha fatto traboccare all’inverosimile piazza Santi Apostoli, scelta dagli organizzatori con prudenza forse eccessiva.
Sul palco si sono alternati gli interventi delle variegate opposizioni: Maurizio Acerbo del Prc, Maggi di +Europa, Fratoianni di AVS, Conte dei 5Stelle, Elly Shlein del PD, ma anche l’Anpi, l’Arci, la CGIL e i comitati contro l’Autonomia Differenza e per la Difesa della Costituzione.
Poche ore dopo l’aggressione di CasaPound, CGIL e ANPI hanno organizzato un presidio antifascista di massa in piazza Vittorio.
Un piccolo gesto significativo: a portare la solidarietà ai ragazzi della Rete degli studenti una delegazione dei ragazzi di Osa (Opposizione studentesca d’alternativa). Prima non si parlavano neppure.