Creare disturbo funziona: cartelli con domande davanti alla sede di Fratelli d’Italia aprono un dialogo
Questa mattina alcuni cittadini aderenti alla campagna Fondo Riparazione hanno citofonato alla porta della sede di Fratelli D’Italia in via della Scrofa, mentre altri sono stati portati in questura ancora prima di arrivare davanti alla sede. Sono 12 le persone che hanno bussato per invitare un senatore, deputato o consigliere regionale a un dialogo portando delle domande. Dopo 45 minuti è arrivato Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia, che si è reso disponibile a rispondere alle domande. Al fine di creare uno spazio di ascolto reciproco abbiamo proposto al deputato di svolgere il dialogo rispettando i turni di parola e senza interrompere i discorsi delle persone (momento molto raro per la nostra politica). Le domande proposte sono state le seguenti:
- Come mai nelle Marche (a guida Fratelli d’Italia) dei 400 milioni di danni causati dall’alluvione del 2022 sono arrivati soltanto 60 milioni di fondi tra governo e aiuti UE?
- Perché il primo ministro si candida alle Europee sapendo che non prenderà la carica, ingannando così gli elettori?
- Come mai il ministro Lollobrigida si fa dettare l’agenda politica dalla Coldiretti?
- Perché spendere 28 miliardi in fondi per gli armamenti a fronte di una situazione nella sanità pubblica vicina al collasso?
Chloè ha concluso così: “Per quanto ringraziamo il deputato per la sua disponibilità, le sue risposte hanno dimostrato che il partito al governo non ha una consapevolezza profonda del disastro climatico e sociale che sta avanzando in questo momento. Sono state portate piccole argomentazioni, tra l’altro senza fonti, per controbattere le nostre domande senza mai riconoscere la situazione critica in cui ci troviamo. Questo è estremamente preoccupante”
Gesualdo, 35 anni, docente universitario e archeologo siciliano racconta: “Oggi sono venuto qui dalla Sicilia perchè penso che sia molto importante ricordare ai partiti la loro responsabilità di fronte ai cittadini. E questo va ben oltre il breve dialogo aperto oggi davanti alla sede di Fratelli d’Italia, perché i fatti dimostrano che Fratelli d’Italia è un partito condizionato dalle lobby. In una democrazia sana, i partiti dovrebbero essere mediatori di un vero dialogo tra il popolo e il potere, eppure quello che vediamo sono partiti che difendono i loro interessi personali invece che prendersi cura dei bisogni dei cittadini. Vogliamo che vengano implementati degli strumenti di democrazia diretta per riattivare l’interesse e potere politico personale e sconfiggere l’indifferenza.”
L’Italia in corsa verso una democratura
Per quanto il deputato Donzelli si sia mostrato un difensore dei bisogni degli italiani, Fratelli D’Italia porta avanti pratiche più vicine alle democrature che a una democrazia, questo a prescindere dalla demagogia anti-immigrazione e dalla nostalgia dei suoi esponenti per il fascismo, Fratelli d’Italia ha una forte vicinanza alle lobby del paese. Ne sono un esempio il ministro dell’agricoltura Lollobrigida e la sua affinità con i desiderata di Coldiretti e Guido Crosetto, ministro della Difesa legato a doppio filo all’industria degli armamenti: è stato presidente dell’AIAD (federazione delle aziende italiane per l’aerospazio e la difesa) e consulente per la Leonardo, il che fa venire più di un dubbio sulla sua legittimità a ricoprire il ruolo.
Ricordare la democrazia ai partiti
Questa classe politica si sta dimostrando incapace di affrontare le sfide che la Storia sta loro ponendo con l’urgenza della crisi climatica. Non solo è macchiata da diverse e gravi inchieste per corruzione, ma non è rappresentativa della popolazione italiana, che, ricordiamo, in un recente sondaggio Ipsos si è dichiarata preoccupata per la crisi climatica al 78,8%. L’8 e il 9 giugno ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Le ultime elezioni videro un’affluenza del 54% della popolazione. Una persona su due non è andata a votare . Questo dato in linea con la media di partecipazione nazionale, ci dice quanto le persone si sentano coinvolte dalla politica fatta dai partiti. I partiti sono stati per più di un secolo lo strumento di mediazione tra la cittadinanza e il potere e il voto è lo strumento attraverso cui i cittadini possono esercitare il potere. Di fatto però i partiti sono sempre più autoreferenziali, personalistici e legati agli interessi delle lobby. In questo contesto votare è ancora importante, ma non basta. Dobbiamo riscoprire la politica non come delega, ma come partecipazione attiva. Un primo passo fondamentale è quello di riscoprire il valore della disobbedienza e praticarla. Questo è una forma di partecipazione politica molto potente per fare pressione sulla nostra classe politica, ricordarle i suoi doveri nei nostri confronti e ridare dignità al nostro voto.
La nostra richiesta
Abbiamo bisogno di un piano di adattamento che sia in linea con la reale emergenza che sta affrontando il nostro paese. La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi.