Qualcuno ancora sostiene che il Prodotto Interno Lordo sia l’indicatore del benessere dei cittadini di una nazione? Il PIL degli Stati Uniti nel 2022 è stato di 25.000 miliardi di dollari (il più alto del mondo), mentre un sesto degli abitanti pativa la fame. La povertà, considerata storicamente negli USA un problema dei centri urbani e del Sud rurale, si è ulteriormente diffusa da quando sono stati revocati i sussidi economici accordati durante la fase acuta della pandemia.

A fronte dei 44 milioni di persone, tra cui 15 milioni di bambini, che vanno a letto affamati la gran parte delle sere, il sindacato dei postini statunitensi, National Association of Letter Carriers (NALC), ha rinnovato l’iniziativa nazionale “Stamp Out Hunger” (Sconfiggere la fame). La fa ogni anno, dal 1993, in collaborazione con l’azienda (onde poter utilizzare i furgoni postali anche a questo scopo).

“Pochi conoscono le comunità come noi”, ha detto Brian Renfroe, presidente del NACL. “E noi vediamo ogni giorno le difficoltà che le persone devono affrontare”.

“Stamp Out Hunger” si svolge il secondo sabato di maggio (quest’anno il giorno 11) e chiede alla popolazione di depositare di fronte alla propria casa cibi non deperibili, inseriti nell’apposito sacco lasciato in buca dal postino. Il contenuto dei sacchi è poi distribuito localmente da associazioni e volontari attraverso “banche alimentari”, dispensatrici di cibo gratuito ai cittadini in difficoltà economiche.

L’iniziativa, la più grande contro la fame negli Stati Uniti, è attiva in 10.000 città di tutti i 50 Stati. Per alcuni bambini il pranzo caldo a scuola, da essa procurato, è l’unico pasto completo ed equilibrato cinque giorni alla settimana. E’ possibile anche donare denaro. Il suo limite potrebbe essere, col caratteristico localismo statunitense, la distribuzione pressoché comunitaria del cibo raccolto. Non è cioè un elemento di redistribuzione tra territori.

Il Sindacato dei portalettere pubblici NACL è stato fondato nel 1889, dopo vari tentativi iniziati dal 1870. Da subito, i postini statunitensi dovettero affrontare la lotta per le otto ore di lavoro giornaliero e furono poi. protagonisti, malgrado, essendo dipendente federali, non ne avessero il diritto, dello sciopero di 8 giorni del 1970. Sciopero dilagato da New York in tutto il Paese, con 200.000 partecipanti, che l’allora presidente Nixon cercò di contenere impiegando 25.000 soldati allo smistamento della posta a New York. NALC è stato uno dei primi sindacati a eleggere i propri dirigenti direttamente del basso e si batte contro la progressiva privatizzazione dei servizi postali.

L’anno scorso, i postini statunitensi hanno raccolto 20 milioni di chilogrammi di cibo, occupandosi, oltre che della raccolta, anche dello smistamento ai depositi.

Ovviamente, tale raccolta di alimenti (e anche di denaro), non pretende di risolvere le immense disuguaglianze degli Stati Uniti, che avrebbero bisogno di politiche sociali radicali che comincino coll’affrontare l’arrogante, smisurata ricchezza di un gruppo ristretto di miliardari.

L’iniziativa dei postini si aggiunge agli storici, insufficienti sussidi federali, i cosiddetti food stamps, i buoni per il cibo versati alle famiglie a basso reddito. L’importo è di 200 dollari circa a persona al mese e nel 2022 41 milioni di americani l’hanno utilizzati. Oggi tali sussidi per il cibo si chiamano “Supplemental Nutrition Assistance Program”, sono versati su una carta magnetica, dopo una procedura di richiesta non particolarmente facile da espletare e permettono l’acquisto di generi alimentari nei negozi convenzionati.

Fonte principale:

https://www.nalc.org/