Giovedì migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Malmö, in Svezia per denunciare la partecipazione di Israele al concorso canoro Eurovision. L’Eurovision ha respinto le crescenti richieste di bandire Israele dalla competizione per il genocidio perpetrato a Gaza.

L’attivista svedese Greta Thunberg era tra i manifestanti. “Penso che dovrebbero essere ovunque. Ancora una volta i giovani stanno facendo da apripista, mostrando al mondo come dovremmo reagire a tutto questo” ha dichiarato, riferendosi al crescente movimento di protesta nei campus negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

Proteste e repressione continuano negli Stati Uniti: a Princeton dieci docenti si sono uniti ai dodici studenti in sciopero della fame da una settimana.

Foto di Democracy Now!

All’Università della Pennsylvania la polizia in tenuta antisommossa ha compiuto diversi arresti. Il governatore democratico Josh Shapiro aveva chiesto all’università di “ripristinare l’ordine e la sicurezza nel campus” dopo che gli studenti si erano rifiutati di fare marcia indietro e di porre fine alla protesta finché non fossero state soddisfatte le loro richieste di disinvestimento da Israele. Almeno sei studenti sono stati sospesi. A New York almeno 11 persone sono state arrestate fuori dalla New School, dove è stato montato il primo accampamento di docenti.

L’autore premio Pulitzer Colson Whitehead si è ritirato dal discorso di consegna dei diplomi previsto per la prossima settimana all’Università del Massachusetts– Amherst, dopo che la polizia aveva arrestato oltre 100 studenti, dichiarando: “Chiamare la polizia contro manifestanti pacifici è un atto vergognoso”.

L’Union Theological Seminary (UTS), affiliata alla Columbia University di New York, è diventata la prima università degli Stati Uniti a disinvestire da tutte le aziende che traggono profitto dalla guerra a Gaza.

Il consiglio di amministrazione dell’UTS ha votato ieri il disinvestimento e sta ora passando alla vendita delle azioni delle società identificate, dopo una revisione del portafoglio effettuata nel novembre dello scorso anno. L’UTS ha una dotazione di 127 milioni di dollari, che in precedenza era stata controllata per gli investimenti in aziende produttrici di armi.

“Per quanto riguarda le aziende che traggono profitto dall’attuale guerra in Palestina, continuiamo a mantenere alti questi standard e abbiamo preso provvedimenti per identificare tutti gli investimenti, sia nazionali che globali, che sostengono e traggono profitto dall’attuale uccisione di civili innocenti in Palestina” ha dichiarato il consiglio di amministrazione, che prevede inoltre di reinvestire in attività “umanitarie e imprenditoriali” nella regione.

“Lo facciamo con umiltà e con un senso di convinzione morale” ha aggiunto la presidente dell’UTS Serene Jones.

Gli studenti dell’Università di Puerto Rico hanno sostituito la bandiera americana che sventolava sul loro ateneo con quella palestinese.

Al termine di una visita ufficiale negli Stati Uniti Farida Shaheed, relatrice speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’istruzione, ha dichiarato: “Sono profondamente turbata da arresti, detenzioni, violenze della polizia, sorveglianza e misure disciplinari nei confronti di membri della comunità educativa che esercitano il loro diritto di riunione pacifica e di libertà di espressione. Sono particolarmente preoccupata per la disparità di trattamento dei manifestanti in base alla loro posizione politica, in particolare per quanto riguarda i manifestanti pro-palestinesi.”

Da Rafah i giovani sfollati hanno mandato messaggi di solidarietà e ringraziamento agli studenti che protestano nei campus americani scrivendoli sulle tende in cui sono accampati.

Foto di National Students for Justice in Palestine

Accampamenti di studenti stanno sorgendo anche in Italia. Dopo Roma, Bologna, Napoli e Padova, ieri il Movimento dei Giovani Palestinesi di Milano e decine di altre realtà studentesche che si sono unite a loro hanno montato una trentina di tende nel cortile centrale della sede di via Festa del Perdono dell’Università Statale di Milano, chiedendo la fine di ogni collaborazione tra la Statale e le entità che supportano la guerra e il genocidio attualmente in corso in Palestina. Come l’accampamento di docenti della New School di New York, anche questo porta il nome di Refaat Alareer, poeta e attivista palestinese ucciso a dicembre 2023 sotto i bombardamenti israeliani a Gaza.

Al centro del cortile è stato piantato un ulivo, come un messaggio di pace da lanciare agli studenti palestinesi che in questi mesi non hanno potuto proseguire i loro studi.

L’occupazione proseguirà per tutta la settimana e anche oltre, se le autorità non interverranno.

Tende per Gaza all’Università Statale di Milano, Foto di Elisa Marinai

Fonti:

Democracy Now!
National Students for Justice in Palestine
Resistance News Network
CU Apartheid Divest