Da varie parti, con la campagna per le Elezioni Europee, abbiamo ricevuto sollecitazioni  e domande su cosa avrebbe fatto la nostra agenzia in questo periodo.

Abbiamo discusso a livello redazionale e ci siamo trovati d’accordo su quanto spiegherò qui sotto. Poi aggiungerò delle note personali che andranno attribuite a me e che potrete prendere come una specie di editoriale.

Pressenza è da sempre la casa di tutti i pacifisti e nonviolenti. A volte trovate su Pressenza opinioni, campagne e punti di vista diversi, qualche volta perfino contrapposti; numerose volte abbiamo dovuto spiegare che questo pubblicare cose diverse fa parte dell’idea che Pressenza possa essere anche uno strumento di dibattito. E che noi pensiamo che l’azione concreta verso la Pace e la Nonviolenza necessiti approfondimento, studio, sperimentazione, contraddittorio e riflessione.

Pressenza è anche uno strumento al servizio di tutti i movimenti, comitati, gruppi che vogliono interrogare la politica sui temi a loro cari. Che vogliono far sentire la loro voce.

Quindi per tutto il periodo elettorale Pressenza darà spazio a tutti coloro che vorranno fare domande, lanciare campagne verso i futuri eletti al Parlamento Europeo ma non darà spazio né intervisterà alcun candidato, né pubblicherà comunicati stampa che abbiano un chiaro intento propagandistico.

Ci è sembrata una soluzione ragionevole, frutto di una riflessione e di un dibattito, come nella buona pratica nonviolenta.

Aggiungo ora una nota personale: di fronte a un mondo che nelle azioni concrete sembra diventare sempre più guerrafondaio ci sono sempre più partiti e liste che si dichiarano “pacifiste” o fanno proposte pacifiste (meno qualcuno che usi la parola “nonviolenza” vera discriminante): questa curiosa contraddizione può forse essere spiegata col fatto che da parecchio tempo i sondaggi dicono che una parte importante degli italiani vorrebbe la fine delle guerre, i cessate il fuoco ecc. e che quindi i politici vanno “dove tira il vento”.

Quindi io, personalmente, chiederei e chiederò chi è disponibile a impegnarsi concretamente a una Legge di Responsabilità Politica Europea che garantisca che le promesse elettorali fatte ai cittadini non si possano ribaltare appena arrivati alla comoda poltrona europea.

Infine un appello: per quanto sembri inutile e sia chiaro che la politica sia stata da tempo espropriata del suo ruolo e potere, invito tutti a andare a votare come segnale che ognuno di noi vuol contare e dare la sua opinione; in questo momento l’astensione è quello che tutti i potenti vogliono, in modo da poter svolgere i loro piani senza qualche “rompiscatole”.