Prigionieri

Le Brigate Qassam hanno lanciato un video sul proprio canale social nel quale si vede il corpo di un uomo in uniforme militare, probabilmente morto, che viene trascinato in un tunnel.

Un’odiosa pratica di esporre i morti come trofei. Dal punto di vista religioso, nella dottrina islamica, questa pratica sarebbe considerata un peccato.

I commenti sui social sorvolano su questo aspetto e parlano trionfalmente della cattura di un soldato israeliano come prigioniero di guerra.

La notte prima era stata data la notizia con un video-annuncio (senza immagini) del portavoce dell’ala militare di Hamas, che informava della cattura in un tunnel di soldati israeliani, dopo uno scontro armato. L’esercito aveva smentito e quindi come prova è stato pubblicato il video.

UNRWA

L’UNRWA è stata dichiarata dal Parlamento israeliano un’organizzazione terroristica. Questa determinazione arrogante ad infangare le agenzie dell’ONU è stata incoraggiata dal blocco dei finanziamenti da parte degli Stati complici nel genocidio. La maggior parte di questi Paesi (ultima l’Italia), dopo la pubblicazione delle inchieste indipendenti ha ristabilito i finanziamenti, ma il governo israeliano va avanti in questa criminalizzazione del lavoro a sostegno dei profughi palestinesi. Questo passo di Tel Aviv è stato deciso a pochi giorni dal voto del Consiglio di Sicurezza all’unanimità su una risoluzione  che raccomanda a tutti gli Stati il rispetto del lavoro delle agenzie dell’ONU e la protezione del loro personale (Leggi la risoluzione sul sito dell’ONU del 24 maggio 2024)

Trattative

Secondo fonti di Doha, le trattative indirette tra Hamas e Netanyahu si terranno in Qatar, ma non viene confermata la presenza di una delegazione egiziana.

Il Cairo chiede, per dare un proprio contributo, il ritiro dell’esercito israeliano dal valico di Rafah e dal corridoio Philadelphia.

Nel governo israeliano regna il caos. I capi dell’esercito e dei servizi di sicurezza sostengono che sarebbe possibile inserire nell’accordo per lo scambio di prigionieri, la frase “fine dei combattimenti”, ma Netanyahu si è opposto sostenendo che la guerra deve continuare e non si deve dare l’impressione che Israele avrebbe ceduto alle condizioni di Hamas.

L’ala estrema del governo invece ha criticato la stessa decisione di disponibilità a riprendere le trattative.
“Occupiamo Rafah e liberiamo gli ostaggi”, ha detto il ministro fascista del partito “Sionisti Religiosi”, Smotrich.

Diplomazia internazionale

Oggi a Bruxelles si terrà un incontro tra il neo premier palestinese Mustafà e una delegazione di ministri degli esteri europei guidati dal rappresentante della politica estera Borrell.

Le discussioni, secondo quanto è stato dichiarato nelle interviste, verteranno sul rafforzamento dell’ANP per far fronte alla fase successiva al ritiro dell’esercito israeliano da Gaza.

L’UE tenta così di trovare un proprio ruolo nella crisi in corso, dopo essersi accodata alla politica USA di totale sostegno all’aggressione contro la popolazione di Gaza.

Il passo diplomatico di Bruxelles arriva dopo che Spagna e Irlanda (Paesi membri dell’UE) e Norvegia hanno annunciato ufficialmente il riconoscimento dello Stato di Palestina.

In contemporanea agli incontri del premier palestinese, una delegazione di ministri arabi (Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti e segretario Lega Araba) si incontrerà oggi a Bruxelles con il rappresentante della politica estera e alcuni ministri degli esteri europei.