Il 2023 è stato un anno cruciale per capire se e in che modo l’attuale contesto energetico e geopolitico abbia influenzato l’azione di contrasto alla crisi climatica. Il nuovo record di 3.400 eventi meteo climatici estremi che hanno colpito il Paese conferma che siamo in una fase di anormalità climatica permanente. Allo stesso tempo per il 2023 è stato stimato un calo record delle emissioni di gas serra di ben 27 milioni di tonnellate: se confermato negli anni a venire, questo consentirebbe all’Italia di rimettersi in traiettoria verso i target climatici del 2030. Ma cosa c’è dietro questo dato? L’ultimo Rapporto “I 10 key trend sul clima”, elaborato da Italy for Climate e pubblicato in occasion e della Giornata internazionale della Terra fornisce una rappresentazione sintetica delle tendenze rilevanti in materia di clima ed energia che hanno caratterizzato l’Italia nell’anno da poco concluso. In particolare, il settore elettrico ha registrato un calo record delle emissioni specifiche del kWh, con un decremento del 18% rispetto al 2022. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, che ha raggiunto quasi il 44% del totale, e al calo della produzione da combustibili fossili (-33 TWh), in particolare dal carbone – che era aumentato molto nel 2022 a seguito della riattivazione di alcune centrali in risposta al conflitto russo-ucraino. Il 2023 è stato anno record per eolico e, soprattutto, fotovoltaico: per la prima volta nella storia del nostro Paese insieme queste due fonti hanno rappresentato oltre il 20% della produzione nazionale di energia elettrica. Nel 2023 abbiamo infatti assistito al salto in avanti nell’installazione di nuovi impianti fotovoltaici (mentre l’eolico resta ancora fermo al palo) che hanno superato i 5 GW di potenza, più del doppio dell’anno precedente ma ancora lontanissimi dagli 8 GW della Spagna e, soprattutto, dai 14 GW della Germania, notoriamente non particolarmente assolata. Solo nel settore residenziale, anche grazie al Superbonus, sono oramai oltre 1,3 milioni le famiglie allacciate ad un impianto fotovoltaico, che da soli arrivano a soddisfare quasi un decimo di tutti i consumi domestici nazionali. Per quanto riguarda la dipendenza energetica dall’estero, gli aspetti positivi riguardano l’uscita della Russia dalla lista dei dieci maggiori fornitori di energia e la riduzione del 3% dell’intensità energetica del Pil, ovvero del fabbisogno energetico necessario a produrre una unità di Prodotto interno lordo, che ha portato l’economia a livelli di efficienza mai registrati prima. A fronte della pur timida crescita economica (+0,9% del Pil secondo l’Istat), la domanda di energia è infatti diminuita di oltre il 2%. Grazie alle temperature invernali miti e ai miglioramenti dell’efficienza degli edifici e del sistema industriale, i consumi finali di energia sono, parallelamente, scesi di circa 3,5 Mtep secondo le stime di Enea. 

Questi sono i 10 KEY TREND SUL CLIMA IN ITALIA: 

  •  Crisi climatica. 3.400: nuovo record di eventi meteoclimatici estremi censiti in Italia. Il 2023 è il secondo anno più caldo di sempre (dopo il 2022). L’Italia è sempre più vulnerabile agli effetti della crisi climatica.
  •  Emissioni: -6,5%: il taglio delle emissioni di gas serra, è il più alto mai registrato in una fase di (debole) crescita economica. 27 milioni di tonnellate in meno in un solo anno, un trend compatibile con i target europei 2030.
  •  -3%: la riduzione dell’intensità energetica del Pil, che ha portato l’economia a livelli di efficienza mai registrati prima. Calano in valore assoluto anche i consumi di energia, soprattutto negli edifici e nell’industria.
  •  Generazione elettrica. -18%: il calo record delle emissioni del kWh nel settore elettrico, avvenuto grazie alla crescita delle rinnovabili e al calo della produzione elettrica da combustibili fossili.
  •  Dipendenza energetica. 77%: la dipendenza energetica dall’estero, in miglioramento ma ancora fra le più elevate in Europa. Per la prima volta la Russia esce dalla top ten dei maggiori fornitori di energia.
  •  Rinnovabili elettriche. 20%: la quota di elettricità prodotta da fotovoltaico ed eolico. L’insieme di tutte le rinnovabili elettriche ha sfiorato il 44% della produzione, superando il record stabilito nel lontano 2014.
  •  Eolico e solare. +5,7 GW: i nuovi impianti installati, in crescita anche se siamo ancora indietro in Europa. Superbonus e caro energia trainano il boom del fotovoltaico.
  •  700 mila: il numero di abitazioni riqualificate con il Superbonus, il triplo della media degli anni precedenti. Oggi 1,3 milioni di famiglie sono collegate a un impianto fotovoltaico.
  •  Auto elettrica. 4,2%: la quota di auto elettriche vendute. Il trend è in crescita, ma il mercato dell’auto elettrica resta ancora molto acerbo rispetto agli altri Paesi europei.
  •  Acqua e neve. -60%: il deficit medio nazionale di scorte di acqua nevosa. È il picco più basso registrato fino a oggi e ha colpito soprattutto i bacini del nord Italia.

Come ha sottolineato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile: “Questi risultati dimostrano che la partita per il clima non è assolutamente persa e che gli obiettivi di decarbonizzazione del nuovo pacchetto europeo al 2030, per quanto ambiziosi, possono ancora essere raggiunti. In particolare, i dati che Italy for Climate ha elaborato ci dicono che anche l’Italia può fare la sua parte nel contrasto alla crisi climatica globale, traendone vantaggio in termini di tutela dell’ambiente, sicurezza dei cittadini e anche miglioramento delle performance economiche e sociali del Paese. Resta però centrale l’urgenza di un impegno condiviso tra i cittadini, le imprese e il Governo”. 

Qui il Rapporto: https://italyforclimate.org/wp-content/uploads/I-10-key-trend-sul-clima-nel-2023-Italy-for-Climate1.pdf

 

Articolo pubblicato in occasione della Giornata nazionale dell’informazione costruttiva 2024 #GNIC2024.