Per questo primo maggio e anche prima tanti hanno scritto sulla tragedia dei morti sul lavoro. Ma tutti ignorano che la prima responsabilità delle morti sul lavoro e da tumori è innanzitutto di questo governo fascista che ha aggravato l’insicurezza dei lavoratori e della popolazione. Peggio che i governi di questi ultimi 30 anni (dell’ex-sinistra e delle destre) il governo Meloni ha continuato a smantellare le agenzie di prevenzione e controllo (ispettorati del lavoro e delle Asl, delegati sindacali addetti a questo, ecc.). Di fatto la protezione della vita dei lavoratori e della popolazione è stata ridotta quasi a NULLA.
Le polizie nazionali e locali sono orientate a SOLO ad accanirsi contro presunte devianze di marginali, di poveri, di studenti e presunti sovversivi, ma non prestano quasi mai attenzione ai rischi di morte dei lavoratori e della popolazione. Queste morti sono dovute a incidenti per mancanza di prevenzione cioè di sicurezza in nome della massimizzazione della produttività e a causa dell’assenza di controlli rispetto alla diffusione delle malattie mortali dovute alle contaminazioni tossiche dell’aria, delle acque, degli alimenti, dei tessuti ecc.).
Come hanno ricordato gli ispettori del lavoro, a Firenze dove c’è stata la morte dei lavoratori al cantiere dell’Esselunga, c’era un solo ispettore del lavoro tecnico per tutta la provincia!
Le economie sommerse (quindi lavoro nero, evasione contributiva e fiscale e anche collusioni con le mafie) hanno superato il 35% del PIL (stima dell’Eurispes). Oltre otto milioni di lavoratori oscillano fra semi-precariato, lavoro nero e neoschiavitù!
Ma quasi sempre le polizie non prestano attenzione a queste INSICUREZZE IGNORATE. Però ricevono sempre nuovi finanziamenti, mezzi e premi di carriera per l’aumento di arresti di persone che dovrebbero essere affidate a servizi sociosanitari (fra l’altro tante affette da disagio psichico).
Il governo attuale non smette di varare decreti a favore dell’evasione fiscale, dell’abusivismo edilizio e degli illegalismi dei suoi elettori. E non smette di aumentare i finanziamenti per le spese militari e delle polizie a discapito delle spese per la sanità, per le agenzie di prevenzione e controllo (ispettorati), per le scuole, per i servizi sociali e per gli assegni alle famiglie povere. Gran parte delle polizie tollerano o sono persino complici dei padroni e padroncini delle economie sommerse.
Ma i sindacati sembrano ciechi, non parlano del 35% del PIL dovuto alle economie sommerse, da anni non hanno lottato contro la gigantesca diffusione del subappalto anche nelle grandi aziende come Fincantieri.
La priorità assoluta deve essere la lotta per la protezione dei lavoratori e della popolazione contro l’economia della guerra e dei profitti per i dominanti.
dell’autore di questo articolo cfr. Polizie, sicurezza e insicurezze. Meltemi Editore