Questo libro, “Il bullismo nella società, storie di razzismo, omofobia, abilismo, sessismo, mobbing, bullismo giovanile e adulto. come prevenire e contrastare il bullismo attraverso la didattica della shoah”, edito da Multimage, la casa editrice dei diritti umani, nasce dall’esigenza di far conoscere un fenomeno troppo spesso sottovalutato e a volte sommerso, che però porta tantissima sofferenza e molte volte è causa di suicidi. Si tratta del Bullismo giovanile e adulto e di tutte le sue varie forme compresa il Mobbing (bullying at work), quest’ultima sanzionata solo in pochi paesi. Questo fenomeno rappresenta una grave violazione dei diritti umani. L’autore, che è stato vittima di bullismo, oltre a dare una spiegazione del fenomeno, nel libro racconta moltissime storie sparse in tutto il mondo, compresa la sua, e fornisce un metodo innovativo per prevenire e contrastare il bullismo: l’insegnamento della didattica della Shoah e dei Diritti Umani. L’obbiettivo del libro tra gli altri è quello di far nascere nuove leggi ed una giornata Europea e Mondiale contro il bullismo sia giovanile che adulto. In Appendice la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che nel 2023 celebra il suo 75° anniversario, commentata da Riccardo Noury portavoce Amnesty International Italia. Il 50% dei proventi ricavati dai diritti d’autore, saranno devoluti per volere dello stesso autore ad Amnesty International Italia e Pressenza al fine di contribuire ad una campagna di sensibilizzazione per prevenire e contrastare ogni forma di Bullismo. Ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International Italia e Pressenza. La prefazione è di Emanuele Fiano, l’introduzione di Riccardo Noury portavoce Amnesty, e la postfazione è dell’Onorevole Devis Dori, mentre la copertina è stata fatta dal vignettista Mauro Biani, ospite lo scorso anno all’Eirenefest.

A questo Eirenefest sarà possibile comprare la nuova edizione aggiornata, con i nuovi dati e con l’approfondimento anche dell’ageismo il bullismo fatto agli anziani.

In vista della giornata internazionale contro l’omotransfobia, 17 maggio, abbiamo deciso di fare una intervista all’autore, Andrea Vitello classe 1992 e vittima di bullismo, che sarà presente all’Eirenefest.

Che panoramica puoi darci su questo fenomeno spesso sottostimato?

La situazione è gravissima. Nel 2019, l’UNESCO ha pubblicato un report dove spiega come uno studente su tre nel mondo sia vittima di bullismo. Nel marzo 2022 e stato riportato, grazie a uno studio descritto sulla rivista The Lancet Child & Adolescent Health, che il 38% dei minori disabili, a livello globale, abbia subito atti di bullismo, quindi circa uno su tre. Save the Children, in merito al bullismo in Italia, nel novembre 2023 ha diffuso un rapporto dove spiega come il 25,3% degli studenti e delle studentesse riportino di essere stati vittima di bullismo, mentre i docenti stimino che la percentuale di studenti e studentesse coinvolti nei fenomeni di bullismo e cyberbullismo sia poco meno del 6%, un dato lontano dalla percentuale di coinvolgimento nei fenomeni dichiarata dagli studenti e dalle studentesse. Per quanto riguarda i dati del Mobbing in Italia, considerando comunque che sono notevolmente sottostimati, nel 2021 l’INAIL ha spiegato come siano circa un milione e mezzo i lavoratori italiani vittime del mobbing su circa 21 milioni di occupati, mentre siano 5 milioni il numero minimo stimato di persone in qualche modo coinvolte nel fenomeno. Naturalmente le conseguenze sulla salute sia del bullismo giovanile che adulto sono devastanti e possono portare al suicidio come spiego bene nel libro.

Quali possono essere le conseguenze negative, sulla salute, dovute dal fenomeno?

Ė stato appurato che il bullismo porta conseguenze negative per la salute fisica, psicologica e relazionale sia ai bulli, ma soprattutto e in maniera maggiore alle vittime. Tuttavia può causare ripercussioni negative anche sugli spettatori. Il comportamento prepotente del bullo è associato a risultati scolastici scarsi, inoltre rappresenta un fattore di rischio per il consumo e l’abuso di droghe tabacco e alcol. In età adulta, può manifestare inoltre comportamenti antisociali, violenti e criminali, oltre ad avere più possibilità di sviluppare disturbi mentali. Le vittime a causa di quello che subiscono manifestano grossi livelli di ansia, stress e depressione, che possono portare a tentativi di suicidio. A causa della loro situazione hanno una buona probabilità si soffrire di disturbi psicosomatici, come mal di testa, mal di stomaco, disturbi del sonno e dermatiti. Tutto ciò porta la vittima ad avere una scarsa autostima e a soffrire di solitudine. Per evitare di soffrire, avendo paura del reiterarsi delle prepotenze, cerca di evitare la scuola, dove tra l’altro non riesce ad ottenere un rendimento alto, e le interazioni coi coetanei deprivandosi così di importanti esperienze sociali. Tuttavia bisogna considerare che la maggior parte delle volte sono i bulli a relegarla in una condizione di isolamento sociale. Raggiunta l’età adulta, la vittima tende a mantenere il comportamento evitante, che può finire per causarle un isolamento e un basso livello relazionale sia con la famiglia che con gli altri. Inoltre può sviluppare delle malattie psichiatriche come la depressione, il disturbo ossessivo compulsivo e gli attacchi di panico. Tale situazione comporta difficoltà lavorative e una rischiosa inclinazione al suicidio. Risulta evidente come le conseguenze per le vittime siano maggiori rispetto a quelle dei bulli, che dai loro comportamenti aggressivi ottengono anche dei vantaggi come quello di avere un gruppo di sodali, di essere rispettati e considerati popolari. Il Mobbing può colpire molto duramente le persone, che al fine di non soffrire aumentano l’assenteismo con i giorni di malattia, dovuti anche ad una perdita di soddisfazione lavorativa, e infine una maggior propensione a lasciare l’azienda o il luogo dove lavorano. I problemi di salute sono caratterizzati dalla perdita dell’autostima, e dal presentarsi di sintomi depressivi, emicranie, ipertensione, dermatiti, dolori all’addome e al torace, tensioni e dolori muscolari, vomito, diarrea, tosse e asma, stress, problemi del sonno, sbalzi d’umore e idee autolesioniste. Inoltre possono anche presentarsi disturbi somatici gravi come pressione alta e trombosi.

Può spiegarci la situazione normativa riguardante il mobbing, in Europa e nel nostro paese?

I paesi nordeuropei sono stati i primi a riconoscere nei testi normativi il fenomeno del mobbing, grazie agli studi scientifici del Professor Heinz Leymann, pioniere degli studi di settore nel contesto lavorativo. Già dal 1975 in Danimarca e due anni dopo in Norvegia e Svezia, vi e un riferimento nelle leggi – alle conseguenze psicologiche che un ambiente di lavoro umanamente ostile può avere sulla salute delle persone -. Tuttavia il riferimento esplicito al fenomeno delle molestie morali, quindi al mobbing, nei testi normativi si e avuto soltanto tra il 1993 e il 1994 a seguito di nuovi studi. In Francia, dove si usa il termine harcelement moral, il 17 gennaio 2002 è stata approvata la legge n. 2002-73, che definisce uno strumento legislativo specifico per la lotta contro il mobbing, mentre negli altri paesi europei non è stata emanata alcuna legge in merito, nemmeno dal parlamento europeo. Per quanto riguarda il contesto italiano non esiste ancora, nonostante si tratti di un fenomeno sociale, una chiara e specifica definizione legislativa. cosa consiste?

Nel tuo libro parli di un nuovo modo per contrastare e prevenire questo fenomeno. Può spiegarci brevemente in cosa consiste?

Si tratta della didattica della Shoah e dei diritti umani. Partendo dallo studio della Shoah e studiando tutte le differenti tipologie di vittime, che oltre agli ebrei comprese i rom e i sinti, gli omosessuali, i testimoni di Geova, i disabili psichici e fisici e gli oppositori politici, possiamo renderci conto quanto qualsiasi forma di violenza sia sbagliata verso qualsiasi persona. Certo in merito alla Shoah mi si potrebbe dire che vi erano gli indifferenti e gli aiutanti dei nazisti, figure presenti anche nel bullismo come indifferenti e aiutanti del bullo, ma io risponderei parlando dell’esempio dei Giusti tra le Nazioni. Lo studio dei diritti umani e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani viene dopo ed è una logica conseguenza, visto e considerando anche che, come riporto nel libro il bullismo e il mobbing rappresentano una grave violazione dei diritti umani. La stessa senatrice Liliana Segre, che io cito nel libro, ha condannato più volte il bullismo, le sue conseguenze, e coloro che rimangono indifferenti in luogo di denunciare. Infine ci tengo a sottolineare che bisognerebbe investire molto di più nella scuola, perché purtroppo l’Italia è uno dei paesi dell’Unione Europea che ci investe di meno.

Puoi dare qualche consiglio a chi è dentro questo fenomeno?

A chi sta subendo bullismo invito a denunciare, e se non trova aiuto ed un cambiamento di rotta, a cercare di cambiare scuola o luogo di lavoro, anche se delle volte e molto difficile o quasi impossibile. Mentre a chi sta subendo in questo momento le conseguenze del bullismo invito a cercare aiuto sia nei familiari sia in chi vi vuole bene, ma in maniera categorica non rimanete da soli ma apritevi, inoltre cercate un valevole supporto medico, pero sia chiaro non voglio farvi illusioni si tratta di un percorso lungo, doloroso e difficile e non sempre troverete un sostegno medico valevole alla prima, io ne ho frequentati svariati prima di trovare quello giusto, tuttavia non perdetevi d’animo e non arrendetevi mai. Aggrappatevi sempre alla speranza senza perdere mai la voglia di portare avanti le vostre aspirazioni. A chi fa bullismo, e ai coetanei o adulti, che rimangono indifferenti di fronte a tali atti, e ai/le docenti chiedo di non rimanere indifferenti, ma di prendere provvedimenti, perché è un vostro dovere ed inoltre sapete che può subire conseguenze sulla salute anche chi bullizza, quindi non restate a guardare, non siate indifferenti.