Delegazioni di decine di vertenze territoriali  provenienti da 10  regioni italiane affolleranno la manifestazione che si terrà sabato mattina 18 maggio davanti al MASE per far sentire la propria voce ad un ministero che, come altri in passato, fa finta di non sapere della situazione disastrosa che vivono quei territori chiamati “di sacrificio”.

Territori chedovrebbero immolarsi per un finto progresso che aumenta i problemi dei cittadini e fa guadagnare solo le grandi multinazionali dei fossili, delle grandi opere inutili, dei gruppi finanziari e speculativi.

Non si critica solo l’operato devastatore del malaffare: siamo reti, gruppi, professionisti, lavoratori che hanno costruito in anni progetti alternativi, compatibili con la natura e con le giuste esigenze delle popolazioni. Progetti come quello di Civitavecchia che lentamente guadagna terreno, quello di Taranto che darebbe lavoro per anni a migliaia di persone così come in tante altre comunità.

Siamo realtà che hanno denunciato quelle narrazioni tossiche dei padroni  del  fossile, utili a rendere improcrastinabili opere distruttive, che non servono  alla sicurezza energetica ma per arricchire i profittatori, i cui costi ricadono sui
conti pubblici e le bollette salate. Non a caso il consumo di gas diminuisce costantemente, tanto da esportarne
sempre di più avendone in abbondanza!

Abbiamo ben capito che le guerre attuali, come nel passato, si fanno anche per il possesso delle fonti energetiche in funzione della ristrutturazione del potere globale. Viviamo immersi in una struttura economica che lucra con le grandi opere inutili e con il sistema di appalti-subappalti, incurante della salute e della sicurezza delle popolazioni,dei lavoratori e dell’ecosistema. Le tragedie territoriali e le stragi del lavoro: una catena infinita di disastri e di lutti, stanno lì a ricordarcelo!

L’attuale Ministro non ha tempo per ascoltare le ragioni dei cittadini malati di rifiuti, di raffinerie, di amianto, di pesticidi e di inquinanti come i PFAS; delle migliaia di persone che muoiono per le polveri sottili e le microplastiche; di chi vive con nauseabondi olezzi industriali nuovi o di bonifiche non realizzate.Non si preoccupa di difendere l’acqua, l’aria,il suolo. Di tempo però ne ha, come il suo predecessore, per incontrare spesso i magnati del fossile e del nucleare, foraggiandoli con miliardi di sostegni mentre si tagliano spese sociali e sanitarie.

Per tutto questo depositeremo al Ministero uno pacco regalo, indirizzato “al Ministro che non sa”, in cui troverà le denunce e proposte. Saranno con noi nel cammino i giovani che lottano contro l’insopportabilità di un sistema violento non solo con i manganelli. Saranno con noi coloro che ci hanno lasciato perché uccisi dall’inquinamento di aria e acqua.

Ci saremo da Ravenna a Falconara, da Sulmona a Savona, da Marghera a Brindisi, da Stagno ad Augusta, da Piombino al Polesine, da Coltano,Rieti,Acerra e  Roma, per nuove lotte e progetti di cambiamento. Territori in resistenza ed in cammino per creare connessioni utili che nascano dalla lotta, nella consapevolezza dello stretto legame tra guerra e fossile, tra gestione delle risorse energetiche e qualità delle nostre vite.

 

Ufficio stampa Campagna per il clima, Fuori dal fossile