Ci avevano già provato mesi fa, ma lo striscione si era strappato tutto e non aveva funzionato, questa volta invece ci hanno lavorato meglio e l’azione ha avuto successo: si trattava di costruire un lungo striscione, il più leggero possibile, con la scritta BASTA GUERRE, per poi farlo alzare in cielo con dei palloncioni gonfiati di elio.

Sabato l’obiettivo più ardito era quello di arrivare con lo striscione steso in cielo, legato ad una bici, e attraversare Milano fino a unirsi al corteo pro Palestina. Ma è bastato poco per rendersi conto che non sarebbe stato possibile: solo provando a fare una cosa del genere ci si rende conto di quanti fili corrono sopra le strade della nostra città, sopra le nostre teste. Nulla da fare, quindi: chiuso tutto e, visto il ritardo, di corsa fino a piazza Leonardo da Vinci dove sarebbe arrivato il corteo.

Arrivati nel piazzale assolato davanti al Politecnico, con l’aiuto di altri attivisti che sotto un gazebo raccoglievano firme per il riconoscimento dello Stato di Palestina, malgrado il vento che riavvolgeva lo striscione, si riesce nell’impresa.

All’arrivo del corteo ecco dunque alzarsi lo striscione: l’idea viene apprezzata e parecchi sono gli applausi e gli elogi, soprattutto per la creatività dell’azione. Intanto, davanti all’Università, in pochissimo tempo vengono alzate una ventina di tende, ordinatissime, e si vedono tante bandiere della Palestina.

Terminata l’azione si richiude lo striscione, si risale in bici e via verso la prossima tappa: Galleria Vittorio Emanuele.

L’entrata in galleria è da uno dei lati e nessuno si frappone, l’azione è tranquilla: lo striscione viene fatto salire. Vola lungo la galleria, bellissimo: applausi dalle persone sottostanti.

Non sappiamo se sia ancora lì, ma il messaggio è arrivato: BASTA GUERRE, non ne possiamo più.

 

Foto e video di Jalna Rossi