Comitato No Comando NATO: “tema totalmente assente dal confronto pubblico con i candidati Sindaci, nonostante le ricadute negative e la mancanza di trasparenza”. Tre domande dirette per fare chiarezza
Il 30 maggio alle ore 21.00, al Palacongressi di piazza Adua a Firenze, si terrà un confronto pubblico con i candidati alle elezioni amministrative. Come Comitato NO Comando NATO né a Firenze né altrove, saremo presenti per sottolineare una questione cruciale che, tolte rare eccezioni, sembra essere il grande assente in questo dibattito elettorale: l’insediamento del Comando NATO nella Caserma Predieri a Rovezzano.
Il Comando NATO avrà ricadute dirette sul territorio circostante. Pur godendo dei benefici dell’extraterritorialità, la viabilità pubblica e il parco fluviale esterni ai confini della caserma rimarranno sotto il controllo dell’amministrazione comunale. A tal proposito, ci chiediamo: “come si porranno i candidati rispetto alle necessità della NATO di estendere una fascia di sicurezza intorno al proprio Comando?”. Un esempio rilevante è il caso di un lungarno a Firenze, tagliato in due da un checkpoint voluto dal Consolato USA, che illustra chiaramente questa possibilità.
Vogliamo sottolineare che la presenza di un Comando operativo in città comporta il rischio che Firenze possa diventare un “obiettivo militare legittimamente eleggibile” nel contesto internazionale, sempre più vicino al baratro della guerra. Inoltre, il Comando dista solo quattro chilometri in linea d’aria – o di elicottero – da Piazzale Michelangelo. Questo significa che una struttura militare operativa verrà collocata a pochi passi dal centro storico, nonostante la tutela del patrimonio UNESCO.
“Come si può parlare di “Firenze Magnifica” o “Firenze Plurale” se non la si difende e non ci si esprime rispetto a una presenza militare così invasiva e importante? È possibile parlare di sicurezza rimuovendo questo tema dal dibattito pubblico?” Secondo noi, no.
Il Comitato NO Comando NATO ha elaborato tre domande per i candidati sindaci, che sarebbe importante venissero poste dalla cittadinanza fiorentina tutta:
1 – Il quartiere dove dovrebbe sorgere il comando NATO subirà inevitabilmente trasformazioni urbanistiche. Come pensa di rispondere ai residenti che vedranno cambiare radicalmente il loro ambiente di vita senza essere stati consultati adeguatamente? La sicurezza del quartiere potrebbe essere messa a rischio dalla presenza di una struttura militare internazionale. Come garantisce che l’installazione di un comando NATO non esporrà i cittadini a nuovi pericoli, soprattutto in una città che si è sempre definita un simbolo di pace?”
2. – “In un’epoca in cui la trasparenza è fondamentale, il Comune non ha fornito dettagli chiari sul progetto del comando NATO. Come giustifica questa mancanza di trasparenza ai cittadini che chiedono informazioni precise e partecipazione nelle decisioni che riguardano il futuro della loro città?”*
3. – Stiamo assistendo ad una escalation di iniziative volte a sostenere e diffondere una logica, in particolare in scuole e università, che promuove la guerra anziché promuovere la pace: organizzazione di manifestazioni, collaborazioni, progetti, patrocini, enfatizzazione di temi quale patria- difesa… l’amministrazione comunale sosterrà invece la collaborazione, il dialogo, la pace, la lotta alle ingiustizie e alle disuguaglianze?
Con la nostra presenza, richiameremo tutti i candidati e le candidate ad esprimersi chiaramente su questo tema fondamentale per il futuro della città.
Ufficio stampa Comitato No Comando NATO