Non bisognerebbe mai considerare definitivi i verdetti delle giurie, anche importanti come quelli di Cannes. Il contributo maggiore di un festival del cinema sta nell’affermare il valore della voce degli artisti quale contributo a un mondo di pace, soprattutto perché spesso l’arte non ha connotati convenzionali. Tuttavia le scelte istituzionali dei giurati difficilmente entrano in conflitto con gli orientamenti della cronaca, vale a dire con ciò che è già stato sdoganato nel sentire comune.
Con molte probabilità il bel film di Alì Abbasi non è stato considerato in nessuna delle categorie, tanto meno quella del miglior attore, per la difficoltà che avrebbe comportato una presa di posizione. Ciò non toglie che “The apprentice” possa raggiungere il grande pubblico con molti più benefici delle scelte istituzional-intellettuali di chi assegna i riconoscimenti.
E che dire di “Flow”, opera animata fuori del comune in Un certain regard, che ha riportato il plauso generale degli addetti ai lavori e non solo?
Va salutato con favore il premio attribuito per la prima volta all’attrice transgender Karla Sofia Gascon protagonista di “Emilia Perez” di Jacques Audiard, pur se è stato assegnato prudentemente insieme ad altre colleghe.
Nel complesso il verdetto non fa gridare allo scandalo, come è accaduto in altre incomprensibili occasioni: in fondo “i gusti sono gusti” e quest’anno la scelta non era facile. E poi, in definitiva, a decidere chi davvero ha vinto sarà il pubblico nel corso del tempo.
Ed ecco i premiati dei concorsi principali:
Vincitori del concorso per la Palma d’oro
– Miglior film «Anora» di Sean Baker
– Migliore sceneggiatura «The Substance» di Coralie Fargeat.
– Camera d’or per la migliore opera prima ad «Armand» di Halfdan Ullmann Tondel.
– Palma d’oro per il miglior cortometraggio «The Man Who Could Not Remain Silent» di Nebojsa Slijepcevic.
– Migliore attrice a pari merito Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascon e Selena Gomez per il film «Emilia Perez» di Jacques Audillard
– Migliore attore a Jesse Plemons per «Kinds of kindness» di Yorgos Lanthimos.
– Premio speciale a «The seed of the sacred fig» di Mohammad Rasoulof
– Migliore regia è andato a Miguel Gomes per «Grand tour»
– Il Premio della giuria è stato vinto da «Emilia Perez» di Jacques Audiard
– Il Grand Prix, secondo per importanza, a «All we imagine as light» di Payal Kapadi
Vincitori di “Un certain regard”
- Un Certain Regard Prize – “Black Dog,” Guan Hu
- Miglior regia – (ex aequo) Roberto Minervini per “I dannati” ; Rungano Nyoni per “On Becoming a Guinea Fowl”
- Premio della Giuria – “The Story of Souleymane”di Boris Lojkine
- Miglior attore: ABOU SANGARÉ per “L’Histoire de Souleymane”
- Miglior attrice: ANASUYA SENGUPTA in “The Shameless”
- Youth Awards: “Holy Cow”di Louise Courvoisier (1st film)
- Menzione Speciale: “Norah”di Tawfik Alzaidi (1st film)