Ora e sempre resistenza!

A un anno dalla grande manifestazione del 17-18 giugno 2023 nella Maurienne e in vista delle elezioni europee, gli oppositori alla Torino-Lione, un crimine ambientale, lanciano l’Appello 2 giugno 2024 per la convergenza di tutte le lotte contro le Grandi Opere Inutili e Imposte – GOII – per fermare le devastanti politiche dell’Unione Europea e degli Stati membri nell’ambito dei trasporti che anche con un nuovo Parlamento saranno portate avanti.

Di fronte al crescente falso rispetto per l’ambiente e allo sperpero del denaro pubblico messi in atto dai promotori di numerose nuove Grandi Opere Inutili e Imposte  (autostrade, ferrovie, ponti, porti, aeroporti, tunnel, ecc.), associazioni e movimenti in lotta si sono mobilitati da anni con autorevolezza e capacità di orientare il dibattito per fermare la devastazione degli investimenti infrastrutturali dell’Unione Europea e degli Stati membri, indicando soluzioni alternative intelligenti e rispettose del benessere del Pianeta e di tutte le creature viventi.

Sappiamo che nuovi progetti di mobilità militare, che mettono ugualmente in pericolo il futuro di pace nell’UE, sono in corso di realizzazione con il decisivo sostegno economico della Commissione per realizzare infrastrutture di trasporto a duplice uso militare/civile lungo la rete TEN-T all’interno e all’esterno dei confini dell’Unione “per la sicurezza e la difesa europea in seguito all’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina”, come afferma la Commissione.

L’identificazione dei medesimi obiettivi contro le GOII ha unito e diffuso la lotta, in Maurienne, Francia e in Valle Susa, Italia, per fermare la costruzione della nuova linea ferroviaria tra Torino e Lione e del suo mega-tunnel alpino a due canne di oltre 57 km di lunghezza.

I governi nazionali rifiutano di ascoltare le richieste degli oppositori in Italia, in Francia e in altri Stati membri dell’UE e incitano l’uso delle forze dell’ordine per zittire con la violenza le mobilitazioni delle cittadine e dei cittadini nelle città e nelle campagne.

Dal 2010, la Carta di Hendaye, Manifesto europeo delle opposizioni alle Grandi Opere Inutili e Imposte, esige dall’Unione Europea la profonda revisione delle politiche dei trasporti; i valori fondanti delle lotte e le alternative da allora proposte dal basso continuano ad essere validi, e consistono:

  • nell’ammodernamento, manutenzione e ottimizzazione delle linee esistenti, che rappresentano l’alternativa più accettabile dal punto di vista ambientale e un costo finanziario molto inferiore rispetto alla costruzione di nuove linee,
  • nella decrescita dei trasporti connessa ad una profonda trasformazione del modello economico e sociale, dando la priorità alla prossimità e alla rilocalizzazione dell’economia.

La richiesta finale è stata e permane quella di attribuire il processo decisionale della realizzazione delle Grandi Opere alle popolazioni direttamente interessate, fondamento della vera democrazia e dell’autonomia locale nei confronti di un modello di sviluppo imposto.

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