Il 6 maggio intorno alle ore 14 a Casteldaccia, vicino Palermo, cinque operai sono morti (e un sesto è gravissimo) durante la pulizia di una cisterna di acque reflue: sono stati avvelenati dalle esalazioni che eccedevano di parecchio, secondo la testimonianza dei vigili del fuoco subito accorsi, la quantità consentita dalla legge. Ma per l’intera provincia di Palermo esistono e sono in funzione solo due ispettori addetti ai controlli. Gli operai lavoravano, come spessissimo accade, per una ditta in subappalto dall’Azienda Municipale dell’Acquedotto (AMAP).
In un comunicato, che di seguito riportiamo, l’USB ha proclamato per oggi, 7 maggio, uno sciopero generale per richiedere con forza l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e di lesioni gravi e gravissime, richiesta avanzata pure dai Cobas.
Anche i sindacati confederali hanno indetto uno sciopero di quattro ore.
Nel frattempo prosegue la raccolta di firme per i quattro referendum proposti dalla CGIL al fine di abrogare i punti cruciali del Jobs Act di Renzi: abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi, abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese, abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine, abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Se i primi tre quesiti attengono alla precarietà dei contratti, l’ultimo invece riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro ed è determinante per la prevenzione di incidenti in tutti i casi (e sono la gran parte) in cui l’esito del rapporto si trova in fondo a una piramide di subappalti a cascata, che garantisce ai primi responsabili delle irregolarità e dei mancati accertamenti totale impunità. (Daniela Musumeci)
Ecco il testo del comunicato USB
Cinque operai sono morti, e un sesto sarebbe grave, mentre in una cisterna nei pressi di Casteldaccia stavano facendo la manutenzione all’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti di Palermo (Amap); gli operai erano alle dipendenze dell’Amap e di una ditta esterna. Una vera strage, con ancora vite spezzate sul lavoro e di lavoro, che ci dicono come non si più rinviabile la proposta di legge per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro, formulata dall’USB e dalla Rete Iside e che il senatore Luca Pirondini ha formalmente presentato nelle scorse settimane a Palazzo Madama.
Troppo spesso le misure di sicurezza vengono aggirate per risparmiare, facendo profitto sulla vita di chi lavora. La salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Paese devono essere al centro dell’interesse pubblico, tutelate da leggi specifiche.
Per questo sosteniamo la petizione presentata al presidente del Senato, con prima firmataria Emma Marrazzo, mamma di Luana D’Orazio, che chiede di aprire il dibattito nelle aule parlamentari per introdurre il reato di omicidio sul lavoro e dare più forza ai Rappresentanti dei Lavoratori sulla Sicurezza (gli RLS).
L’USB per la giornata di domani [7 maggio, ndr] proclama lo Sciopero Generale di 8 ore (intera giornata) per tutte le categorie pubbliche e private e di 4 ore (dalle ore 10.00 alle ore 14.00) per quelle sottoposte alla legge 146/90 per tutta la Provincia di Palermo, chiamando tutta la cittadinanza, le realtà in lotta della città e le organizzazioni sindacali conflittuali ad un presidio presso la sede Amap di Palermo, in via Volturno, nella giornata di domani alle ore 11.