Riprendiamo la parte conclusiva del discorso che avrebbe dovuto pronunciare Yanis Varoufakis ad un convegno sulla Palestina in Germania, al quale è stato posto il divieto dalle autorità governative. All’ ex ministro greco è stato negato il visto d’ingresso dopo la pubblicazione del testo* [qui l’originale]_

 

Siamo dunque qui, a Berlino, con il nostro Congresso palestinese perché, a differenza del sistema politico tedesco e dei media tedeschi, condanniamo il genocidio e i crimini di guerra a prescindere da chi li sta perpetrando. Perché ci opponiamo all’apartheid nella terra di Israele-Palestina, non importa chi ha il sopravvento – proprio come ci siamo opposti all’apartheid nel Sud America o in Sud Africa. Perché sosteniamo i diritti umani universali, la libertà e l’uguaglianza tra ebrei, palestinesi, beduini e cristiani nell’antica Terra di Palestina.

E per essere ancora più chiari sulle domande, sia legittime che maligne, dobbiamo essere sempre pronti a rispondere:

 

Condanno le atrocità di Hamas?

Io condanno ogni singola atrocità, chiunque sia il colpevole o la vittima. Ciò che non condanno è la resistenza armata a un sistema di apartheid concepito come parte di un programma di pulizia etnica che brucia lentamente, ma inesorabile. In altre parole, condanno ogni attacco ai civili mentre, allo stesso tempo, festeggio chiunque rischi la propria vita per ABBATTERE IL MURO.

 

Israele non è impegnato in una guerra per la sua stessa esistenza?

No, non lo è. Israele è uno Stato dotato di armi nucleari con forse l’esercito tecnologicamente più avanzato del mondo e la panoplia della macchina militare statunitense che ha le spalle. Non c’è simmetria con Hamas, un gruppo che può causare gravi danni agli israeliani ma che non ha alcuna capacità di sconfiggere i militari israeliani, o anche per impedire a Israele di continuare ad attuare il lento genocidio dei palestinesi sotto il sistema dell’apartheid che è stato eretto con il sostegno di lunga data degli Stati Uniti e dell’Unione europea.

 

Gli israeliani non hanno forse ragione di temere che Hamas voglia sterminarli?

Certo che lo hanno! Gli ebrei hanno subito un olocausto che è stato preceduto da pogrom e da un antisemitismo radicato che ha permeato l’Europa e le Americhe per secoli. È naturale che gli israeliani vivano nella paura di un nuovo pogrom se l’esercito israeliano cede. Tuttavia, imponendo l’apartheid ai loro vicini, trattandoli come sub-umani, lo Stato israeliano alimenta il fuoco dell’antisemitismo, sta rafforzando quei palestinesi e israeliani che vogliono solo annientarsi a vicenda e, alla fine, contribuisce alla terribile insicurezza che consuma gli ebrei in Israele e nella diaspora. L’apartheid contro i palestinesi è la peggiore autodifesa degli israeliani.

 

Che mi dici dell’antisemitismo?

È sempre un pericolo chiaro e presente. E deve essere sradicata, soprattutto tra le fila della sinistra globale e dei palestinesi che lottano per le libertà civili palestinesi in tutto il mondo.

 

Perché i palestinesi non perseguono i loro obiettivi con mezzi pacifici?

L’hanno fatto. L’OLP ha riconosciuto Israele e ha rinunciato alla lotta armata. E cosa hanno ottenuto? Umiliazione assoluta e pulizia etnica sistematica. Questo è ciò che ha nutrito Hamas e ha elevato gli occhi di molti palestinesi come unica alternativa ad un lento genocidio sotto l’apartheid di Israele.

 

Cosa si dovrebbe fare ora? Cosa potrebbe portare la pace in Israele-Palestina?

> Un cessate il fuoco immediato.

> La liberazione di tutti gli ostaggi: quelli detenuti da Hamas e le migliaia detenuti da Israele.

> Un Processo di Pace, nell’ambito delle Nazioni Unite, sostenuto da un impegno della Comunità Internazionale per porre fine all’apartheid e salvaguardare le pari libertà civili per tutti.

> Per quanto riguarda ciò che deve sostituire l’apartheid, spetta a israeliani e palestinesi decidere tra la soluzione a due Stati e la soluzione di un unico Stato laico federale.

 

Amici,

Siamo qui perché la vendetta è una pigra forma di dolore.

Siamo qui per promuovere non la vendetta ma la pace e la coesistenza in Israele-Palestina.

Siamo qui per dire ai democratici tedeschi, compresi i nostri ex compagni di Die Linke, che si sono coperti di vergogna abbastanza a lungo; che due torti non fanno uno giusto; che permettere a Israele l’impunità verso i crimini di guerra non renderà migliore il retaggio dei crimini della Germania contro il popolo ebraico.

Al di là del Congresso di oggi, abbiamo il dovere, in Germania, di cambiare l’ordine del discorso. Abbiamo il dovere di convincere la stragrande maggioranza dei tedeschi onesti là fuori che i diritti umani universali sono ciò che conta. Che mai più significa mai più. Per chiunque: ebreo, palestinese, ucraino, russo, yemenita, sudanese, ruandese – per tutti, ovunque.

In questo contesto, sono lieto di annunciare che il partito politico tedesco MERA25 di DiEM25 sarà sulla scheda elettorale nelle elezioni del Parlamento europeo il prossimo giugno – cercando il voto degli umanisti tedeschi che chiedono un membro del Parlamento europeo che rappresenti la Germania e chieda la cessazione della complicità dell’UE nel genocidio: una complicità che è il più grande dono dell’Europa agli antisemiti in Europa e oltre.

Vi saluto tutti e suggerisco di non dimenticare mai che nessuno di noi è libero se uno di noi è in catene.

 

*il discorso integrale può essere letto su EuroNomade.info  per la traduzione di Girolamo De Michele