Si allunga l’elenco di chi sostiene la proposta di legge sui consorzi industriali, inviata una settimana fa dal Collettivo di Fabbrica Gkn ai consiglieri regionali. Nella seduta di ieri il Consiglio Comunale di Firenze ha approvato una risoluzione, presentata da Sinistra Progetto Comune, per chiedere che la Regione faccia proprio quel testo e lo discuta con urgenza.
Intanto arrivano i primi appelli a sostegno dell’iniziativa legislativa: dal direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Andrea Roventini all’ex assessore regionale Enzo Brogi, attuale responsabile del Dipartimento Diritti del PD Regionale, fino ad Anna Marson, ex assessora regionale e attualmente professoressa ordinaria dell’Università IUAV Venezia, proponente e prima firmataria della legge a tutela del territorio sul “governo del territorio” (LR 65/2014) che punta ad un’urbanistica a consumo zero di suolo e alla partecipazione diretta delle comunità nella gestione dello stesso, e che definisce i ‘sistemi infrastrutturali, artigianali, industriali e tecnologici’ come componente costitutiva del patrimonio territoriale di specifico interesse collettivo.
“Entriamo nel quarto mese senza stipendio – commenta la RSU ex Gkn -. Chiunque lascia passare i giorni sul nostro caso si rende complice dei licenziamenti di fatto e contribuisce allo svuotamento di una fabbrica, per lasciare magari spazio a future logiche speculative. L’inoperosità del governo è evidente. Cresce invece l’iniziativa e la pressione per una legge regionale che metterebbe la Toscana non solo in condizione di intervenire sull’area, ma che la metterebbe all’avanguardia di una politica industriale pubblica che non esiste”.
La proposta di legge prevede la creazione di consorzi di sviluppo industriale, che supportino nuove iniziative industriali e artigianali nei settori della mobilità e delle energie rinnovabili. Una soluzione che permetterebbe una risposta organica alle crisi industriali, in un’ottica di promozione del ruolo attivo delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso cooperative di lavoro e recupero di imprese.
“La legge sui consorzi industriali è un passo fondamentale per contrastare la piaga delle crisi aziendali” ha detto il direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Andrea Roventini, “che così possono essere trasformate in un’opportunità, riposizionando le imprese in nuovi settori ad alto valore aggiunto, collegati all’economia verde. Con questa legge e il piano industriale elaborato dai lavoratori della ex GKN, insieme ai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna e di un gruppo ricercatori e ricercatrici solidali di altri Atenei coinvolti nel Comitato tecnico-scientifico per lo sviluppo del progetto industriale , si può dare un futuro alla GKN, rendendo più forte l’economia della Regione Toscana”.
La proposta di legge ha inoltre l’obiettivo di tutelare i siti industriali, anche attraverso il recupero e la riconversione di aree dismesse, in stretto rapporto con il territorio e le comunità locali. E proprio sul governo del territorio interviene l’ex assessora Anna Marson: “Un presupposto necessario affinché un nuovo progetto industriale possa svilupparsi in tempi brevi è costituito dalla disponibilità dell’area, dei volumi edilizi e almeno in parte anche delle attrezzature dell’insediamento produttivo in questione. Chiedo quindi ai rappresentanti delle diverse istituzioni territoriali locali di attivarsi nel più breve tempo possibile per individuare l’area, i volumi edilizi e le attrezzature dell’insediamento produttivo dell’ex GKN come componenti del patrimonio territoriale di specifico interesse collettivo, scongiurando così sia il venir meno dei presupposti di reindustrializzazione che l’ennesima speculazione fondiaria e immobiliare”.
La vicenda della ex Gkn si inserisce nella problematica generale della transizione nel settore dell’automotive e del disimpegno di Stellantis dal Paese. Su questo tema manca un’adeguata politica industriale pubblica e la Regione Toscana potrebbe costituire l’avanguardia di un processo di indirizzo politico sulla transizione.
“Questo problema specifico provoca ripercussioni nell’intero sistema produttivo regionale – ha detto l’ex assessore regionale Enzo Brogi, responsabile del Dipartimento Diritti del PD Regionale -, rendendo più articolata e complessa la condizione di crisi industriale, in particolare dell’automotive e del settore metalmeccanico. Si rende dunque necessario promuovere nuove leggi che favoriscano iniziative industriali e artigianali, nell’ambito del territorio regionale, che siano attività di propulsione e potenziamento di attività esistenti, così come di promozione e programmazione di insediamenti produttivi su nuovi settori innovativi, che possano sostanziarsi nella creazione di un nuovo distretto industriale nei settori della mobilità e delle energie rinnovabili”.