Segnaliamo la nota pubblicata sulla pagina social del Collettivo di Fabbrica dei lavoratori della GKN di Firenze che continua la lotta in difesa delle condizioni di vita, in una con la conversione ecologica degli impianti che insieme alla cittadinanza è stata posta alla base del rilancio del progetto industriale condiviso. In particolare si chiede subito un intervento pubblico per un Polo delle energie rinnovabili e della mobilità leggera. Di seguito la petizione del movimento.
1.
L’assenza di stipendio ci toglie tempo. Gli attacchi al presidio torneranno a breve. Eppure questa lotta è troppo importante per poter essere persa. Ancora una volta, noi vi chiediamo di farvi un favore: convergete con tutta l’energia possibile, nel contesto dato, pur con i mille impegni di tutti.
2.
Non possiamo permetterci di perdere perché Gkn ormai è una lotta:
– per il lavoro, in un territorio appena alluvionato
– per il diritto sindacale, visto che pur di piegarci stanno minando ogni residuo di diritto sindacale, a partire dallo Statuto dei Lavoratori
– per la conversione ecologica, visto che questa è la base del nostro progetto industriale
– contro un fascismo molecolare, fatto di droni, agenzie di spionaggio, appelli al Ministero degli Interni a sgomberare gli operai in assemblea permanente
– contro la speculazione, le delocalizzazioni, la povertà, la precarietà, visto che ci stanno licenziando con la fame, per ridurre la fabbrica a uno scheletro vuoto a disposizione del mercato immobiliare, o per creare qualche polo della logistica da ripopolare magari con lavoratori meno sindacalizzati e più precari
– per un intervento pubblico, reale, comunitario dove soldi pubblici vogliano dire pubblica utilità, controllo operaio, sociale
– per la dignità sociale di chi sta in basso. Perché ci vogliono subumanizzare: per loro non siamo persone senza stipendio, ma “gli eversivi che fanno i rave”. Per loro non possiamo occuparci di mutualismo, arte, progetti industriali, letteratura, perché siamo carne da macello in pace come in guerra
– contro un modello sociale, fatto di speculazione finanziaria e estrattivismo, che poi è lo stesso che ci sta portando verso l’escalation bellica mondiale.
3.
Nessuno in questa vicenda può permettersi di perdere e il rischio è che il sistema lo capisca meglio di noi. Che noi rimaniamo persi nella nostra routine, nel nostro individualismo, nella nostra frantumazione di date, eventi, impegni, mentre loro hanno capito perfettamente tutto: non vogliono lasciarci vincere.
4.
E allora ci rendiamo conto della fatica che stiamo chiedendo a noi stessi e a tutte e tutti voi. Ma non c’è alternativa a provarci fino all’ultimo respiro in corpo.
5.
Vi chiediamo: di rendere ex Gkn presente ovunque il 25 aprile e il primo maggio, invitandoci a intervenire o intervenendo voi stessi per noi.
6.
VI chiediamo di scaldare i motori e organizzare discussioni bilaterali, eventi, assemblee per preparare un nuovo tenetevi libere e liberi che si terrà nel fine settimana del 18-19 maggio (data, modalità e giorno esatto saranno sciolti a breve).
7.
Vi chiediamo, ci chiediamo, di farci il favore, di non voltarci indietro un domani e dirci che “quella volta là” potevamo veramente cambiare le cose e non l’abbiamo fatto.
Stipendi subito, basta provocazioni e repressione: Siamo classe dirigente diffusa di un futuro che comincia adesso