Nel mondo non c’è pace tra gli ulivi
e il dio della guerra buono e giusto
ri-mette in moto la cieca violenza
che spegne la vita
e i popoli vengono paralizzati
alla luce di un sole che sorge
libero e giocondo.
Nel mondo non c’è pace tra gli ulivi
e la corsa alle armi ri-nasce e vive
nell’ordine provvidenziale delle cose
nella sicurezza globale a fin di bene
negli errori spre-giudicati
che fanno piovere la manna dal cielo
il pane e le bombe.
Nel mondo non c’è pace tra gli ulivi
e gli Stati sovrani re-spingono gli esuli
nei mari e negli spazi a cielo aperto
dove ci sono le figlie e i figli di nessuno
abban-donati a se stessi
dove i sogni vengono annegati
nel mercato del benessere e del malessere.
Nel mondo non c’è pace tra gli ulivi
e l’egemonia borghese cresce
inaudita… è capace di tutto
brucia la Carta dei diritti e dei doveri
e soffoca le relazioni dei popoli
nelle coscienze ricamate di pace
rassegnate e spettacolarizzate.