Si terrà a Firenze, sabato 20 aprile, presso la Società del Mutuo Soccorso di Rifredi, l’assemblea nazionale dei soci di Medicina Democratica: “Una scelta non casuale quella di Firenze, luogo della strage, ovvero dei plurimi omicidi di 5 lavoratori nel cantiere Esselunga di via Mariti del 16 febbraio scorso – ha detto Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica- perché, oltre alla discussione e approvazione del bilancio consuntivo 2023, come da obblighi statutari, l’assemblea sarà infatti chiamata a discutere sulla continuazione delle iniziative in sostegno della sanità pubblica e della tutela della salute nella sua più ampia accezione, compresa quella imprescindibile della prevenzione nei luoghi di lavoro”. A Firenze ha anche la sede la Sezione Nazionale Familiari Vittime del Lavoro, la cui referente è Lalla Quinti.
L’opinione pubblica nazionale è stata recentemente profondamente scossa da due tragedie sul lavoro, in cui sono rimasti uccisi complessivamente 12 lavoratori, quella di Firenze, con 5 morti, e quella del 9 aprile scorso alla Centrale elettrica Bragi a Suviano, sull’Appennino bolognese, con 7 morti: sotto accusa fra l’altro, a Suviano come a Firenze, anche il sistema di appalti e subappalti che hanno reso difficile persino risalire immediatamente alle ditte da cui dipendevano i lavoratori deceduti. Si conferma, purtroppo, un andamento incrementale degli infortuni mortali : 181 omicidi sul luogo lavoro o decessi in itinere nei primi mesi di quest’anno; 1.041 i decessi da lavoro nel 2023 (limitandoci a quelli oggetto di denuncia ad INAIL), con una tragica media di quasi tre morti al giorno ed una tendenza ad un ulteriore incremento.
“Ci costituiremo parte civile per la strage di Firenze – ha dichiarato Marco Caldiroli– così come abbiamo fatto da decenni come Medicina Democratica : voglio citare, fra gli ultimi processi in cui siamo parte civile l’Eternit bis a Novara, Marina Militare 2 a Venezia, con sentenze a nostro favore, mentre è in corso il processo Miteni a Vicenza, per inquinamento da PFAS, e quello per l’ILVA di Taranto. Ove possibile, siamo a fianco delle vittime e dei loro familiari, nei processi penali per infortuni e malattie professionali per ottenere una giustizia che è tale solo se si individuano le responsabilità. Nello stesso tempo, dalla sua costituzione nel 1976, l’associazione promuove la prevenzione, operando affinché qualifichi l’azione delle imprese garantendo la partecipazione e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.”