Comunicato stampa di “Facciamo l’appello”
E’ ormai risaputo che la Pianura Padana è una delle aree più inquinate in Europa e nel mondo, con 16 milioni di abitanti esposti a gravi rischi di salute e mortalità precoce.
Lunedì 22/4 mattina, in occasione della Giornata della Terra, il sindaco di Milano Beppe Sala e i sindaci di Torino, Bologna, Venezia e Treviso si riuniscono al Piccolo Teatro Studio “Melato” di Milano in via Rivoli 6 per una “riflessione” sull’inquinamento della Pianura Padana.
“In concreto” i cinque sindaci invieranno una lettera-appello agli altri sindaci dei comuni della Pianura Padana, perché – spiegano- “siamo consapevoli che anche gli interventi più drastici, se adottati singolarmente, non sono sufficienti a mitigare il problema (…). Dobbiamo fare rete per vincere la battaglia contro l’inquinamento”.
Così si legge nei comunicati stampa diffusi sull’evento, in un primo tempo programmato al Teatro Strehler: Giornata della Terra, i sindaci di Milano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso uniti contro l’inquinamento – laPiazzaWeb).
Il programma dell’incontro reca un titolo e un sottotitolo: “Le città cambiano aria. Patto dei sindaci per una Pianura Padana che respiri”. In sostanza quindi Sala e gli altri cinque sindaci padani dicono: facciamo rete, stringiamo un patto perché non basta agire da soli.
Belle intenzioni, belle parole: in effetti sembra il solito fantastico “bla bla bla green” denunciato da Greta Thunberg e tanti attivisti per il clima giovani e meno giovani.
Molti milanesi infatti si chiedono: dove sono i FATTI, quelli di cui abbiamo drammaticamente bisogno per migliorare il clima e cominciare davvero a cambiare la situazione? I FATTI che a Milano dovevano seguire alle già annunciate intenzioni e alle misure promesse, sia nei programmi elettorali, sia nei continui convegni e forum organizzati o presenziati dalla Giunta Sala?
Quali sono gli “interventi drastici” che il sindaco Sala ha adottato, durante la sua ormai lunga sindacatura, per migliorare la situazione ambientale cittadina? Nemmeno l’arrivo, nella seconda giunta Sala, di una Assessora Verde al Verde e all’Ambiente – Elena Grandi – ha segnato una reale svolta green in città.
Emblematico il caso del consumo di suolo.
Durante la campagna per le elezioni comunali 2021 Sala- dopo aver fatto la finta di entrare nei Verdi europei per sembrare più green- inserì nel proprio programma elettorale l’immancabile obiettivo della riduzione del consumo di suolo. Ma il consumo di suolo a Milano resta in continuo aumento, come certificato anche dagli ultimi dati Ispra disponibili che indicano un robusto + 24% annuo (2021-22). L’Assessora Grandi recentemente ha annunciato di voler introdurre una riduzione del 5% del consumo di suolo nel PGT in fase di revisione. Una percentuale risibile come la proposta, se si considera che rappresenterebbe solo una diminuzione dell’aumentato consumo di suolo.
Senza dimenticare che al consumo di suolo si aggiunge la rigenerazione delle aree “alla milanese”, quella che in spregio alle norme urbanistiche nazionali consente di costruire palazzoni e grattacieli al posto di capannoni semplicemente presentando una Scia, una pratica finita al centro delle indagini della Procura milanese.
Tornando al consumo di suolo, a Milano il movimento “Facciamo l’appello” ha lanciato un appello permanente al sindaco Sala e alla sua Giunta per chiederne l’azzeramento attraverso opportuni provvedimenti. L’appello è stato consegnato e protocollato a Palazzo Marino due volte, nel 2023, sottoscritto da una cinquantina di associazioni, comitati, gruppi di cittadinanza attiva. Dell’appello e della sua consegna hanno parlato anche numerosi articoli sui media. Eppure il sindaco e la sua Giunta lo hanno ignorato.
Il movimento quindi ha raccolto le firme necessarie per usufruire della possibilità, prevista anche per i cittadini dal regolamento della partecipazione del Comune di Milano, di formulare una DRI (Domanda a risposta immediata) in Consiglio comunale. La domanda – anticipata a novembre 2023 a Palazzo Marino insieme alle firme di 140 cittadini – riguarda i provvedimenti che la Giunta intende adottare per fermare davvero il consumo di suolo. Dopo oltre 5 mesi, nonostante i solleciti per vie formali e una protesta in presenza in Consiglio comunale inscenata da alcuni rappresentanti di “Facciamo l’appello”, la scomoda domanda non ha ancora ricevuto risposta.
I cittadini inascoltati ora si rivolgeranno al Difensore Civico.