Riceviamo e volentieri diffondiamo
COMUNICATO DEL COLLETTIVO SCIROCCO IN RISPOSTA ALLE MENZOGNE DELL’ A.D. CINGOLANI SULLA CONTESTAZIONE A LEONARDO AL CAREER DAY DELL’UNIVERSITA’ DI PALERMO
Rispondiamo a Roberto Cingolani e alla ministra Bernini in merito alle loro parole di ieri, ricostruendo prima i fatti accaduti durante la contestazione e poi il quadro politico che ci ha spinti alla contestazione.
Abbiamo scelto di contestare la Leonardo spa al Career day della nostra università. Ci siamo organizzat3 per bloccare lo svolgimento del seminario della Leonardo, spingendoli a smontare il loro banchetto informativo, perché non possiamo tollerare che dentro i luoghi che attraversiamo ogni giorno vengano accolte a braccia aperte le aziende che sono in prima linea nella progettazione di tecnologia bellica di ultima generazione.
Tecnologia che ha un uso sia militare, come i droni che permettono la guerra da remoto, che civile, come ad esempio i più moderni sistemi di controllo attraverso intelligenza artificiale. Non potevamo restare in silenzio mentre ci venivano a raccontare che il nostro sudore e i nostri sacrifici fatti per studiare sarebbero dovuti servire a progettare nuove macchine infernali con le quali combattere le guerre del presente e del futuro.
Riconosciamo e abbiamo riconosciuto la differenza tra il gruppo dirigente della Leonardo spa e chi, invece, lì vi si trovava per lavorare. Così – ci sono video e foto a dimostrarlo – nessuna aggressione a danno di “tecnici e impiegati” è avvenuta né sarebbe mai potuta avvenire. Parlare ad un megafono e distribuire volantini è ben altra cosa.
Abbiamo portato avanti un atto di democrazia, di informazione verso l3 nostr3 collegh3 e di contrasto ad un’azienda che specula sulla morte di interi popoli
Siamo studenti e studentesse che portano avanti una lotta giusta, quella contro la guerra sui popoli.
Per noi, giovedì al Career day abbiamo scritto una grande pagina di democrazia portata avanti dagli studenti e delle studentesse, che sin dall’inizio dell’evento hanno trovato dentro i luoghi del sapere un preoccupante e grave numero di agenti della Digos politica, che hanno ripreso con le loro videocamere tutta la protesta della mattinata.
Non abbiamo aggredito nessuno, come dichiarato dal Rettore Midiri dopo essere stato contattato dalla Ministra Bernini, e non l’avremmo mai fatto perché si tratta di lavoratori e lavoratrici, che sicuramente non vedranno neanche un euro dei 15 miliardi di utile netto che la Leonardo spa fa dall’escalation militare.
Il nostro intervento ha avuto l’obiettivo di rovinare la loro presentazione, dando volantini che rivelano le operazioni militari della Leonardo, per informare l3 student3 interessat3. Il danno d’immagine però era diventato evidentemente troppo grosso, e così, quando divers3 student3 hanno fatto marcia indietro cambiando opinione sulla Leonardo e mostrandoci solidarietà e complicità, i tecnici e l3 lavorator3 hanno deciso sarebbe stato meglio allontanarsi dall’università.
Ministri e gruppi dirigenti della Leonardo da ormai troppo tempo stanno cercando di criminalizzare coloro che si battono per la pace e che chiedono lo stop al genocidio. È avvenuto a Napoli, Roma e nelle altre università d’Italia, tra cui adesso quella di Palermo. Questo è quello che avviene in un momento di escalation militare: chiunque provi a far passare un messaggio opposto a quello governativo viene tacciato come terrorista, ironia della sorte anche chi lotta per chiedere lo Stop al Genocidio dell3 Palestinesi.
Per questo giovedì abbiamo cacciato via Leonardo dalla nostra università, e per questo continueremo a lottare perché vengano rescissi anche tutti gli accordi di collaborazione con Israele. Oltre a questo pretendiamo che il professore Antonello Miranda, membro della fondazione Med-Or, si dimetta dal suo ruolo in questo braccio “culturale” di Leonardo.
Ma critichiamo anche più in generale che l’università neoliberale sia diventata inevitabilmente e ancora più di prima una vetrina costruita sulla base delle esigenze delle aziende con le quali si stabiliscono rapporti di collaborazione, normalizzando la retorica bellicista e guerrafondaia. E a pagarne il prezzo più di tutt3 è il popolo palestinese.
La terra di Gaza in questi mesi è stata e continua ad essere macchiata dal sangue versato nel nome del colonialismo e dell’apartheid sistematica da parte dell’entità di Israele che, nei confronti del popolo palestinese, sta compiendo in questo momento un vero e proprio genocidio sotto l’egida dell’ideologia sionista.
In un quadro di venti di guerra che imperversano in giro per il mondo abbiamo voluto poi ancora una volta gridare anche il nome di Luigi, Ali, Mansour, Anan e di tutt3 le compagn3 che in questo sono colpit3 dalla repressione.
Vogliamo dire forte e chiaro che per noi Luigi, che si trova nel carcere di massima sicurezza di Alessandria a causa della violenta repressione dello Stato, è un esempio da seguire per il suo impegno antifascista e per la pace e che anche noi ci schiereremo contro la guerra con tutte le nostre forze, perché vogliamo che le spese militari vengano cancellate e vengano finanziati invece servizi sociali, scuole, ospedali.
Noi non saremo mai il peso morto della storia, e per questo continueremo a lottare nei nostri luoghi di studio e di lavoro per chiedere la liberazione di Luigi e la cessazione di ogni rapporto di collaborazione accademica con Israele e con le fabbriche di morte come Leonardo.
Giovedì abbiamo ottenuto una prima vittoria, Leonardo spa fuori da tutte le università italiane per almeno un mese.
Continuiamo a testa alta a fare rete e ad organizzarci, per ribadire il nostro No alla guerra e al Genocidio palestinese, per far interrompere ogni accordo tra Unipa e Israele.
Martedì 23 assemblea universitaria sul No alla Guerra, alle 17.30 all’edificio 1312 (di fronte all’ed. 19)
COLLETTIVO SCIROCCO
Palermo, 20/4/2024