Ieri mercoledì 17 aprile è stata inaugurata a BiblioteCaNova nel quartiere dell’isolotto a Firenze il progetto di fotografia sociale di Chiara BenelliMomenti dall’interno“, progetto fotografico realizzato all’interno del Carcere di Sollicciano a Firenze. Alla presentazione dell’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, la d.ssa Antonella Tuoni, direttrice del carcere di Sollicciano e il presidente del quartiere 4 del comune di Firenze Mirko Dormettoni, che ha seguito la collaborazione tra amministrazione comunale e amministrazione del Ministero della Giustizia.

Il progetto “Momenti dall’interno” ha avuto come obiettivo quello di catturare l’umanità dei detenuti e delle persone che lavorano con loro nell’ambiente in cui sono, tentando di rappresentare le persone con il loro vissuto, il loro sentimenti, il loro modo di fare. “Momenti dall’interno” ha cercato di ritrarre le situazioni di quotidianità’, anche durante le interazioni con il personale del carcere nelle attività di recupero, mantenendo sempre, nel limite del possibile, un atteggiamento di massima semplicità e naturalezza.

In un quadro dell’informazione in cui il carcere di Sollicciano, e la realtà carceraria in generale, è inevitabilmente illustrata nelle sue componenti negative, che purtroppo sono reali e necessariamente ben presenti a tutti i soggetti coinvolti, Il progetto mira a mostrare la realtà interna del carcere con un occhio completamente libero da pregiudizi con l’intento di creare un reportage utile a superare, almeno per alcuni, l’indifferenza che separa chi vive all’esterno del carcere da chi, per colpa o dovere, ne vive l’interno.

La mostra “Momenti dall’interno” sarà visitabile gratuitamente negli orari di apertura della BiblioteCaNova in via Chiusi a Firenze, da lunedì 15 aprile fino a sabato 11 maggio 2024. Nel condividere e apprezzare l’iniziativa tutti i presenti si sono trovati concordi nell’intento di ripetere l’allestimento della mostra anche all’interno del carcere di Sollicciano, nell’area del “Giardino degli incontri”, ultima opera pubblica di Michelucci, luogo ideale per dare concretezza all’obiettivo dell’amministrazione comunale e dell’amministrazione penitenziaria di creare un ambiente di contatto e scambio tra carcere e città.