Con la sentenza pubblicata in data 23 aprile 2024, il Tribunale di Firenze ha accolto la richiesta di tre lavoratrici della cooperativa Geos di Empoli, iscritte all’Unione Sindacale di Base, di vedersi riconosciuto il giusto inquadramento contrattuale (D2).
Queste lavoratrici, che svolgono servizi educativi alle dipendenze della cooperativa Geos-Onlus gestore di servizi pubblici in appalto, da anni lavoravano con un inquadramento contrattuale che non era adeguato al loro mansionario.
Il Tribunale ha pertanto imposto alla Cooperativa di inquadrare le educatrici al corretto livello contrattuale, condannandola, inoltre, a pagare tutti gli arretrati e le spese legali.
Tenere i lavoratori ad un livello più basso di quello che loro spetterebbe è purtroppo una delle molteplici cattive pratiche diffuse tra le cooperative che lavorano sul Servizi in appalto pubblico. Per vincere tali gare al ribasso le cooperative tendono a risparmiare sui diritti dei lavoratori e a far ricadere sulle loro spalle il rischio di impresa.
Tardivo il riconoscimento del corretto livello contrattuale inserito nell’ultimo rinnovo del CCNL Coop Sociali. Le Centrali Cooperative e Cgil Cisl e Uil, consapevoli del fatto che molte lavoratrici si stavano rivolgendo a USB per intentare cause per vedersi riconosciuto il corretto inquadramento, hanno maldestramente cercato di porre una “toppa” nel 2026, ma senza riparare all’ingiustizia di tutti questi anni.
Questi servizi educativi, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, sono svolti in Italia da circa 70.000 addetti, in gran parte donne, con vari nomi o acronimi (Assistenti all’Autonomia ed alla Comunicazione, AEC, OEPAC, Asacom, ecc) ma tutti accomunati da scarsità di diritti riconosciuti e salari bassi.
Questa sentenza è l’ennesima dimostrazione di quanto sia urgente superare il sistema degli appalti sui servizi permanenti di cura alla persona. Il sistema degli appalti al massimo ribasso produce lavoro povero, precarietà permanente e lede la dignità sia dei lavoratori che svolgono il servizio che degli utenti che ne usufruiscono.
L’Unione Sindacale di Base si batte pertanto per la internalizzazione di tutti i servizi pubblici permanenti come unica soluzione per superare questo stato di cose che non è accettabile in un paese civile.
Per info e contatti: Matteo Conti 3804100436 dott.matteoconti@gmail.com
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