C’è una formidabile definizione di John Paul Lederach a proposito della creatività come fattore essenziale nella risoluzione delle problematiche e dei conflitti e nella definizione di una prospettiva alternativa, innovativa: «Il trascendimento della violenza è ispirato dalla capacità di generare, mobilitare e costruire una “immaginazione morale”.

Il genere di immaginazione cui mi riferisco è messo in moto quando quattro … abilità sono tenute insieme e messe alla prova da coloro che cercano … di sollevarsi dalla violenza.

Detto semplicemente, l’immaginazione morale richiede l’abilità di immaginarsi all’interno di una trama di rapporti e di relazioni che include anche i nemici; l’abilità di sostenere una curiosità paradossale che abbraccia la complessità senza arrestarsi alla pura e semplice polarità dualistica; la fondamentale fiducia nell’azione creativa; l’accettazione del rischio inevitabile di penetrare il mistero dell’ignoto e dello sconosciuto … che si staglia dietro il fin troppo familiare paesaggio della violenza» (J.P. Lederach, 2005).

In sintesi: azione creativa, nel senso di un’iniziativa generativa, non ripetitiva, i cui esiti siano non scontati e i cui effetti siano capaci di generare un’innovazione trasformatrice; e relazioni plurali, nel senso di calibrare, contestualizzare, immergere tale dinamica all’interno di una trama di relazione complessa, che coinvolga tutti i soggetti interessati al processo di trasformazione, in grado di esprimere il prodotto creativo, intrinsecamente, come prodotto sociale.

Se pensiamo (ma non è l’unica) alla dimensione delle arti, in tutte le loro forme ed espressioni, e in particolare delle arti nella loro proiezione sociale e nel loro potenziale trasformativo, allora è evidente quale potente contributo queste possano dare alla prevenzione della violenza, alla costruzione della pace, al consolidamento di relazioni sociali positive, inclusive, democratiche.

Arte al servizio della pace

«Il peacebuilding riguarda il cambiamento sociale, la trasformazione della percezione che le persone hanno del mondo esterno, la loro identità e le loro relazioni con gli altri. Le arti possono aiutare le persone a cambiare la loro visione del mondo.
Durante un conflitto, i problemi appaiono insormontabili e totalizzanti. Spesso il malessere proviene dalla dolorosa consapevolezza o dal rifiuto di vedere che ci sono molteplici verità e che giusto/sbagliato e buono/cattivo non sono categorie definite.
L’arte può costituire una struttura di riferimento per problematicità o relazioni che offra nuove prospettive e possibilità di trasformazione, agire come un prisma per consentire di guardare il mondo attraverso una nuova visuale.

Al posto di risolvere i problemi con la negoziazione …, le arti offrono una via diversa per interpretare il problema e le sue implicazioni.
L’esperienza artistica conserva il potenziale di trasformare la visione del mondo delle persone, la loro identità e le loro relazioni» (M. Shank, L. Schirch, 2008).

Sono più che numerosi gli ambiti intorno ai quali la creatività espressa nella forma dell’arte può essere di supporto ai processi di trasformazione sociale: consente, anzitutto, una modalità di espressione non solo verbale, attivando interrogativi circa il ruolo della produzione creativa nella società, i limiti imposti alla espressione artistica, il potenziale dell’arte nel veicolare contenuti di senso (uguaglianza, rispetto, libertà, giustizia, fratellanza e amicizia tra i popoli, emancipazione delle persone, resistenza all’oppressione, antifascismo e non discriminazione); e libera, di conseguenza, la capacità creativa delle persone, e ovviamente degli artisti e delle artiste, nell’approntare uno spazio estetico di condivisione e di fruizione artistica, in cui confrontarsi sul potere delle arti, sulla capacità espressiva ed evocativa, sul valore sociale e culturale della produzione umana (ed “estetica” significa propriamente questo, “conoscenza sensibile”, esercizio della riflessione e del giudizio intorno alle forme e ai caratteri degli oggetti della produzione umana, tali da poter essere interpretati e giudicati, appunto, “esteticamente”).

A proposito della creatività e dell’innovazione

Nella giornata (21 aprile) che le Nazioni Unite dedicano alla creatività e all’innovazione, in effetti, questi contenuti sono impliciti, ma non è difficile scorgerli appena sotto la superficie. «Potrebbe non esistere», scrivono le Nazioni Unite, «una comprensione universale della creatività. Il concetto è aperto all’interpretazione dall’espressione artistica alla risoluzione dei problemi nel contesto dello sviluppo economico e sociale. Pertanto, le Nazioni Unite hanno designato il 21 aprile come Giornata mondiale della creatività e dell’innovazione per aumentare la consapevolezza circa il ruolo della creatività e dell’innovazione in tutti gli aspetti dello sviluppo umano».
E così, nella risoluzione (A/RES/71/284) con la quale l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito (2017) la Giornata mondiale della creatività e dell’innovazione, ricorda che «la creatività umana e l’innovazione, sia a livello individuale sia di gruppo, sono diventate la vera ricchezza delle nazioni nel XXI secolo» e sollecita a «incrementare la consapevolezza circa il ruolo della creatività e dell’innovazione nella risoluzione dei problemi e, per estensione, nello sviluppo economico e sociale sostenibile».
In un panorama, quello del nostro presente, segnato da crisi e conflitti straordinariamente impattanti e molteplici, praticamente a tutte le latitudini, vale la pena richiamare il ben noto adagio di Johan Galtung, «Ci sono alternative!».

Riferimenti:
John Paul Lederach, The Moral Imagination: The Art and Soul of Building Peace, New York, 2005.

Michael Shank, Lisa Schirch, Strategic Arts-Based Peacebuilding (2008), tr. it. Silvia De Michelis, Centro Studi Sereno Regis, Peacebuilding strategico basato sulle arti (2013): https://serenoregis.org/2013/03/04/peacebuilding-strategico-basato-sulle-arti-michael-shank-e-lisa-schirch

Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite 71/284, 27 aprile 2017: World Creativity and Innovation Day: http://undocs.org/en/A/RES/71/284