120.000 vittime a Gaza tra uccisi, feriti e dispersi
Nella giornata di ieri l’esercito israeliano ha continuato a compiere i suoi crimini contro la popolazione civile: otto stragi con 89 uccisi e 120 feriti. Non è una guerra Israele-Hamas come vuole la propaganda di Tel Aviv e delle cancellerie e dei media che la sostengono, ma un’aggressione contro la popolazione civile. Il totale delle vittime ha superato le 120.000 persone, tra uccisi, feriti e dispersi.
Ospedali nel mirino
Israele vieta l’ingresso di materiale medico essenziale per le operazioni chirurgiche. La denuncia arriva dalla Commissione ONU per la popolazione e lo sviluppo, che aveva fornito aiuti sanitari rimasti bloccati nel Sinai egiziano. “Se in un camion gli ispettori israeliani trovano una scatola di forbici chirurgiche, tutto il camion viene respinto”, ha detto il portavoce.
L’OMS ha denunciato che ci sono 10.000 feriti gravi a Gaza che hanno bisogno di cure all’estero. Il sistema sanitario locale, ridotto a brandelli dai bombardamenti israeliani, non è in grado di curarli.
Giornalisti sotto attacco
Un gruppo di giornalisti è stato attaccato per ben due volte dall’artiglieria israeliana nel campo di Nuseirat, nel centro della Striscia, mentre stava compiendo il suo lavoro. Ad uno di loro, Sami Shahada, è stata amputata una gamba. Altri due sono rimasti feriti. L’attacco non è casuale, perché il gruppo stava coprendo un’operazione militare dell’esercito e le coordinate della sua postazione erano note alle truppe. L’esercito israeliano non ha mai autorizzato l’ingresso di giornalisti indipendenti e ha preso di mira quelli palestinesi che operano da Gaza per testate internazionali. Sono oltre 140 i giornalisti uccisi a Gaza dall’inizio dell’aggressione israeliana nello scorso ottobre.
Germania complice del genocidio
Una seconda denuncia è stata presentata alla magistratura tedesca contro il governo di Berlino per le esportazioni di armi ad Israele. Un gruppo di 5 cittadini gazzawi, sostenuti da un’equipe di avvocati e con il supporto del Comitato euromediterraneo per i diritti costituzionali e umani, ha avanzato la richiesta di bloccare le esportazioni future. Il portavoce del Comitato ha affermato che oggetto della denuncia è la decisione del governo tedesco di fornire all’esercito israeliano 3.000 obici anti-carro. “C’è un’altra richiesta in corso di approvazione per 10.000 obici, che bisogna assolutamente fermare”, ha aggiunto. È stato provato con reperti e testimonianze che queste armi sono state utilizzate non in una guerra tra eserciti, ma per colpire auto e case civili, uccidendo persone innocenti.
Il governo tedesco è sotto accusa all’Aja per complicità nel genocidio in corso a Gaza in seguito alla denuncia del Nicaragua. Va ricordato che Berlino aveva venduto in passato a Tel Aviv due sommergibili a propulsione nucleare in grado di lanciare missili con testate atomiche.