La Procura per la sicurezza dello Stato in Egitto ha deciso, venerdì 26 aprile, di liberare le donne fermate dalla polizia in seguito al presidio di solidarietà con le donne di Gaza e del Sudan, tenuto davanti alla sede delle Nazioni Unite al Cairo. Il rilascio è avvenuto dietro il pagamento di una cauzione compresa tra 5.000 e 10.000 sterline egiziane (da 100 a 200 euro). L’accusa che stanno affrontando le attiviste è di adesione a un gruppo illegale e di partecipazione a un raduno non autorizzato, secondo quanto affermato da fonti per i diritti umani.

La manifestazione è stata organizzata martedì 23 aprile e le attiviste sono state ascoltate dalla procura per la sicurezza dello Stato mercoledì e giovedì per le indagini giudiziarie preliminari.

L’eminente difensore dei diritti umani, avv. Khaled Ali, ha scritto mercoledì mattina, sulla sua pagina ufficiale sui social media, che le professioni delle donne arrestate variavano tra giornalisti e giornaliste, avvocati e studentesse. Ha anche aggiunto che l’arresto includeva “cittadini, uomini e donne, che stavano camminando per caso per strada, al momento della protesta”, aggiungendo un elenco di arrestate, tra cui le giornaliste Rasha Azab, Hadir Mahdawi e Iman Aouf. L’elenco includeva anche le attiviste per i diritti umani, Ragia Omran, Mahienour Al-Masry e Lubna Darwish.

Il direttore dell’Iniziativa egiziana per i diritti personali (EIPR), Hossam Bahgat, ha scritto martedì sul suo account: “La nostra collega Lubna Darwish, direttrice del Programma per i diritti delle donne presso l’Iniziativa egiziana per i diritti personali, è tra le persone detenute durante l’iniziativa femminista, organizzata di fronte alla sede dell’Ufficio Donne delle Nazioni Unite, in solidarietà con la Palestina e il Sudan”.

Il Movimento Civile Democratico in Egitto, che comprende 12 partiti politici, in una dichiarazione pubblicata sui social, ha denunciato, “l’arresto di diverse donne egiziane, tra cui attiviste, giornaliste e avvocate, mentre stavano organizzando una manifestazione di protesta pacifica, martedì pomeriggio, davanti alla sede delle Nazioni Unite – ufficio Donne, per chiedere la fine della guerra di genocidio lanciata da Israele a Gaza”.

Il comunicato del Movimento cita testimoni che affermano: “La manifestazione è stata dispersa con la violenza e le attiviste sono state portate in un luogo sconosciuto”.

Dopo le indagini preliminari, le detenute sono state rilasciate su cauzione e deferite alla magistratura con accuse ingiuste, tra cui l’adesione a gruppi illegali e manifestazioni non autorizzate, accuse che comportano una condanna fino a tre anni di carcere.

L’Egitto è accusato da numerose organizzazioni locali e internazionali per i diritti umani di aver preso di mira oppositori e attivisti per i diritti umani, da quando l’esercito ha rovesciato l’ex presidente, Mohamed Morsi, nel 2013, e di aver messo in campo un’ampia campagna di repressione che includeva islamisti, liberali e militanti di sinistra.

Prima delle elezioni presidenziali egiziane dello scorso dicembre, che hanno riportato al potere il presidente Abdel Fattah El-Sisi per un terzo mandato e per i successivi sette anni fino al 2030, nell’aprile 2022 è stato formato un comitato presidenziale per la grazia, che ha rilasciato quasi mille prigionieri di coscienza nel corso di un periodo di anno e mezzo, ma le organizzazioni per i diritti umani affermano che “nello stesso periodo di tempo sono state arrestate persone equivalenti a tre volte questo numero”.

 

مصر : إخلاء سبيل متظاهرات التضامن مع فلسطين والسودان بكفالة

قررت نيابة أمن الدولة في مصر أمس إخلاء سبيل معتقلات الوقفة التضامنية مع نساء غزة والسودان أمام مقر الأمم المتحدة بالقاهرة بكفالات تتراوح بين 5 آلاف إلى 10 آلاف جنيه ( من 100 إيورو إلي 200 إيورو)، بتهمة الانضمام لجماعة غير قانونية والاشتراك في تجمهر غير مشروع، وفق مصادر حقوقية.

المظاهرة تم تنظيمها يوم الثلاثاء وتم الإستماع للناشطات في نيابة أمن الدولة يومي الأربعاء والخميس للتحقيق معهن من قبل القضاة.

وكان المحامي الحقوقي البارز خالد علي كتب عبر صفحته الرسمية على مواقع التواصل الإجتماعي صباح الأربعاء أن المقبوض عليهن تنوعت مهنهن بين صحافيات وصحافيين ومحاميات وطالبات”،

وأضاف أيضا أن التوقيف شمل “مواطنين ومواطنات كانوا يسيرون صدفة في الشارع وقت الوقفة الاحتجاجية”، موضحا قائمة الموقوفين بالأسماء وبينهم الصحافيات رشا عزب وهدير مهدوي وإيمان عوف. كما ضمت القائمة الناشطات والحقوقيات راجية عمران وماهينور المصري ولبنى درويش.

وكتب مدير المبادرة المصرية للحقوق الشخصية حسام بهجت الثلاثاء عبر حسابه: “زميلتنا لبنى درويش مديرة برنامج حقوق النساء بالمبادرة المصرية للحقوق الشخصية من بين المعتقلات اليوم من الوقفة النسوية أمام هيئة الأمم المتحدة للمرأة تضامنا مع فلسطين والسودان”.

وكانت الحركة المدنية الديمقراطية في مصر والتي تضم 12 حزبا سياسيا نشرت بيانا نددت فيه ، ليل الثلاثاء الأربعاء ، بـ”القبض على عدد من السيدات المصريات ومن بينهن ناشطات وصحافيات ومحاميات أثناء تنظيمهن وقفة سلمية ظهر الثلاثاء أمام مقر الأمم المتحدة للمرأة للمطالبة بوقف حرب الإبادة التي تشنها إسرائيل في غزة”.

نقل بيان الحركة عن شهود قولهم إنه “جرى تفريق المظاهرة بالعنف واصطحاب الناشطات لمكان غير معلوم”.

بعد التحقيق تم إطلاق سراح الموقوفات وإحالتهن للقضاء بتهم جائرة من بينها الإنضمام لمجموعات غير قانونية والتجمهر غير المشروع ، تهم تصل الإدانة إلي حد ثلاثة سنوات من السجن.

وتواجه مصر اتهامات كثيرة من منظمات حقوقية محلية ودولية باستهداف معارضين وناشطين في مجال حقوق الإنسان منذ أطاح الجيش الرئيس الإسلامي الراحل محمد مرسي في 2013، وبتنفيذ حملة قمع واسعة شملت إسلاميين وليبراليي ويساريين

قبل الإنتخابات الرئاسية المصرية التي أعادت الرئيس عبدالفتاح السيسي إلي السلطة للفترة الثالثة ولمدة سبع سنوات قادمة حتي 2030 فإنه شكلت لجنة عفو رئاسية في نيسان 2022 أطلقت سراح قرابة ألف من سجناء الرأي على مدى عام، لكن المنظمات الحقوقية تؤكد أن “ثلاثة أضعاف هذا العدد تم توقيفه خلال الفترة نفسها”.