Il corteo torinese in occasione dello sciopero globale per il clima indetto da Fridays for Future è partito stamattina alla 930 dalla stazione di Porta Nuova per arrivare al grattacielo della Regione Piemonte, ente che nella sua inerzia sulle questioni climatiche è uno dei bersagli principali delle critiche degli attivisti per il clima locali.
Più di mille persone hanno sfilato dietro lo striscione clima, pace, lavoro; oltre ai giovanissimi ragazzi in rappresentanza di varie organizzazioni ecologiste e di diverse scuole, hanno sfilato alcune rappresentanze sindacali.
Negli interventi si sono sottolineati i temi già presenti nel manifesto nazionale, con la richiesta del cessate il fuoco immediato e permanente in Palestina, la cessazione dell’economia estrattivista, l’accelerazione della transizione ecologica, la cessazione dalla recente corsa agli armamenti che prosciuga tutte le risorse disponibili; il tutto con la preoccupazione di fondo che il tempo disponibile per salvare il nostro pianeta sia sempre meno e che gli enti che dovrebbero occuparsi di un problema così grave non se ne stiano, di fatto, occupando.
La strada, già imboccata nei precedenti scioperi del clima, è quella di far convergere sul tema della giustizia climatica più movimenti antisistema possibili in considerazione di una radice comune individuabile nell’eccessivo sfruttamento delle risorse (naturali, sociali, lavorative) per il solo scopo speculativo.
Prossimo appuntamento la manifestazione del 28 aprile contro il G7 su ambiente ed energia che si terrà presso la Reggia di Venaria il 28-29-30 di aprile.