La cilena Karol Cariola, 37 anni, con 76 voti contro 75 alla candidata dell’opposizione Joanna Pèrez (eletta col partito di centrodestra Demòcratas) è la prima comunista, in 112 di storia del Paese, che viene eletta Presidente della Camera dei Deputati del Cile.
Il Partito Comunista del Cile è da sempre la spina dorsale non soltanto del movimento operaio e popolare ma anche della difesa e ampliamento degli spazi democratici così duramente riconquistati dopo la dittatura fascista di Augusto Pinochet. Spazi quotidianamente rimessi in discussione da una destra neoliberista, opulenta e spietata che non ha mai accettato di rinunciare a nessuno dei privilegi delle classi sociali possidenti, che si sono spartite tutte le risorse che dovrebbero essere utilizzate per il benessere e la felicità del popolo cileno.
Gli eredi di quei militari, politici, capitalisti asserviti all’imperialismo USA che 50 anni fa soffocarono nel sangue la magnifica primavera democratica e socialista rappresentata dal governo di Salvador Allende e dell’Unità Popolare, stanno continuando a fare di tutto per impedire che si aprano di nuovo “i grandi viali dai quali passeranno le donne e gli uomini liberi per costruire una società migliore”.
“Oggi è caduto un veto atavico – ha detto Cariola (la più votata alle elezioni legislative del 2021) dopo l’elezione a Presidente – non solo anticomunista, ma anche antidemocratico. (…) Speriamo che la disputa delle idee non si trasformi in una squalificazione e men che meno in bugie che aiutano solo a togliere ulteriormente prestigio alle istituzioni di questo Paese. ” – ha aggiunto Cariola in un discorso che l’agenzia spagnola Efe definisce “commosso”.
Femminista, ecologista e comunista, Cariola ha più volte espresso il suo favore alla depenalizzazione dell’aborto terapeutico, alla legalizzazione della marijuana e al matrimonio egualitario.
“L’attuale governo progressista del Presidente Boric, che vede la presenza fondamentale del Partito Comunista al suo interno, è ostacolato in tutti i modi da una destra che ha cercato e cerca di impedire in ogni modo l’approvazione di una nuova costituzione veramente democratica e di tutte quelle riforme che possano migliorare la qualità di vita delle masse lavoratrici e popolari. L’elezione della compagna Karol Cariola alla Presidenza della Camera è uno schiaffo in faccia a tutti i nostalgici della dittatura e a coloro che ritengono lo Stato uno strumento privato chiamato a difendere i propri privilegi e abusi, mantenendo il popolo in una condizione di sottomissione.” – scrive il Partito Comunista Italiano in un comunicato in solidarietà.