Dall’Emilia Romagna alla Sicilia, i lavoratori continuano a morire sul luogo di lavoro quotidianamente.

Nel pomeriggio di qualche giorno fa, a Milazzo, nella costa tirrenica della Sicilia, Salvatore Pipitò di 72 anni ha perso la vita dopo essere precipitato per 9 metri dal ponteggio, di un palazzo in fase di ristrutturazione.

Poche ore dopo, in un cantiere edile di Piacenza, Tafa Perparim, un operaio cinquantasettenne di origini albanesi, è morto travolto dai pannelli di contenimento che stava posizionando. In precedenza, In Emilia Romagna, lo scoppio di un trasformatore sotterraneo nella centrale idroelettrica di Bargi  ha provocato la morte di 7 tecnici, oltre a 5 feriti gravi (ma le dimensioni della strage sarebbero potute essere più catastrofiche se l’incidente mortale fosse avvenuto prima, in presenza degli studenti di una scuola in visita al bacino artificiale di Suviana).

Dalle prime ricostruzioni ufficiali dell’incidente di Bargi è emerso che poco prima delle ore 15 del 9 aprile è scoppiato il trasformatore al piano -8 della centrale idroelettrica. L’esplosione accidentale ha provocato il crollo parziale del solaio e un allagamento al piano -9. In quei momenti, una squadra di una dozzina di tecnici stava ultimando i lavori di manutenzione straordinaria sul “Gruppo 2” dell’impianto.

Gli ultimi corpi ritrovati in fondo alla diga, dopo due giorni di ricerche, sono quelli del sessantottenne napoletano Vincenzo Garzillo (commissioning manager di una società di Ingegneria), il quarantenne pisano Alessandro D’Andrea (tecnico specializzato), del sessantenne milanese Paolo Casiraghi (tecnico della Abb, molto conosciuto nella tifoseria interista) e del sessantenne padovano Adriano Scandellari (ingegnere specializzato di Enel Green Power, recentemente insignito dal Quirinale con la Stella al merito del lavoro).

Le altre vittime identificate dell’incidente nella centrale idroelettrica sono: Vincenzo Franchina, 36 anni, elettricista di Sinagra (Messina); Pavel Petronel Tanase, tecnico rumeno residente a Settimo Torinese; Mario Pisani, imprenditore tarantino titolare della Engineering automation srl.

Stamattina, 15mila bolognesi hanno sfilato nelle strade della loro città per ricordare le vittime della strage di Suviana.

In tutta Italia, per protesta contro gli incidenti sul lavoro vi è stata una folta adesione per i diversi scioperi promossi rispettivamente da CGIL-UIL e USB.

A Palermo manifestazione dei lavoratori davanti la presidenza della Regione siciliana, ma anche nel resto dell’isola si sono svolti presidi e flash-mob.

Mobilitazione anche da parte delle tifoserie organizzate che, dalla Toscana alla Sicilia, dall’Emilia Romagna alla Calabria, dalla Liguria alla Campania, negli ultimi mesi hanno esposto numerosi striscioni di solidarietà nei confronti dei lavoratori e contro la piaga delle “morti bianche”.