L’Università degli Studi Roma Tre ha deciso di conferire la Laurea Honoris Causa alla Sig.ra Estela Carlotto. Carlotto è Presidenta delle Abuelas de Plaza de Mayo, le caparbie Nonne di Piazza di Maggio, che ancora oggi sono alla ricerca dei loro nipoti, figli di desaparecidos durante l’ultima dittatura militare argentina (1976-1983). La cerimonia di conferimento si terrà a Roma mercoledì 17 aprile alle ore 11.30 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Lettere in via Ostiense 234.

La storia è nota, i militari argentini, sequestravano, torturavano, uccidevano e facevano sparire le persone, i desaparecidos, ma anche si appropriavano del cosiddetto bottino di guerra: i figli. Il terrorismo di Stato non conosceva limiti. Se una presunta sovversiva era incinta veniva mantenuta in vita finché partoriva. Poi gli si sottraeva il bimbo, che veniva dato in adozione o venduto con documenti falsi ad altri militari o complici. Mentre la madre era uccisa o gettata viva in mare. Desaparecida.

La loro atrocità è arrivata perfino a torturare bambini per far parlare i genitori. Molti degli autori di queste violenze sono stati processati, condannati e ora in carcere, alcuni sono ancora sotto processo, ma non si sono mai pentiti. Non hanno mai consegnato l’elenco dei desaparecidos, non hanno mai dato notizie ai familiari. Dicevano che le loro azioni erano guidate da uno spirito «caritatevole». Volevano salvare i ragazzi, annullare la loro origine ed inventare una falsa identità per redimirli dal peccato. La madre riceveva una “morte cristiana” così la chiamavano i preti che collaboravano con i militari al potere.

Le Abuelas di Plaza de Mayo calcolano che sono almeno i 500 bambini vittime di queste pratiche. La tenace azione delle Nonne. Dal 2003 l’impegno delle Abuelas ha ricevuto il forte sostegno del governo di Nestor Kirchner, che ha fatto di queste vicende una ragione di Stato. L’ultimo ritrovamento di una figlia è stato annunciato proprio martedì in una conferenza stampa a Buenos Aires. È il caso di Maria de las Mercedes, che aveva partorito mentre era incatenata in un campo di concentramento, poi ha perso ogni traccia della sua bimba che ora è una ragazza di 34 anni, sconvolta, che ha chiesto un po’ di tempo per incontrare la sua vera mamma.

Ad oggi sono stati ritrovati 133 “nipoti”, l’ultimo a luglio del 2023. Già da piccolo, racconta, ha avuto dubbi sulla sua identità, fino a quando la sorella gli ha confessato che era stato adottato. Ormai ha 46 anni si è sottoposto ai test genetici che hanno confermato la sua vera identità, era figlio di Cristina Navajas e Julio Santucho. Quindi la speranza di ritrovarne altri, anche in Italia, rimane sempre aperta.

Claudio Tognonato