A Brescia il4 aprile si sono tenute quattro iniziative di denuncia del ruolo della Nato nel nostro paese.
In mattinata, presso il tribunale di Brescia, si è tenuta l’udienza per dare giustizia alla morte di Giovanni Luca Lepore, militare italiano ammalatosi a seguito degli addestramenti nel poligono di Quirra in Sardegna. l’Associazione Nazionale Vittime dell’ Uranio Impoverito e il CS 28 Maggio hanno volantinato denunciando di fronte al tribunale denunciando l’uso delle armi all’uranio impoverito da parte della Nato sia nei conflitti in giro per il mondo che nei poligoni a uso Nato su suolo italiano.
Nel pomeriggio, si sono tenuti due presidi partecipati da circa trenta persone. Il primo presso i cancelli della Leonardo di Brescia, per il ruolo di spinta della maggiore azienda italiana produttrice di armamenti nel sostegno ai paesi in guerra agli ordini della Nato o suoi alleati, come gli accordi che la stessa Leonardo ga stipulato con aziende israeliane responsabili del genocidio del popolo palestinese.
Il secondo presso la base aerea di Ghedi, in cui sono stoccate 20 testate atomiche B61-12 pronte ad armare gli aerei F-35 di stanza presso l’aerobase, in aperta violazione del Trattato di non Proliferazione Nucleare che l’Italia ha sottoscritto nel 1975. La base di Ghedi è stata strategica negli scorsi anni per le operazioni Nato: dai bombardamenti sulla ex Jugoslavia all’addestramento dei piloti poi impegnati nelle guerre del golfo e in altri conflitti sostenuti dalla Nato. È bersaglio sensibile in caso di coinvolgimento più esplicito dell’Italia in un conflitto con Paesi in possesso di testate atomiche: è in questa direzione in cui l’Italia viene trascinata agli ordini della Nato a guida USA. Il 16 aprile, volantineremo di nuovo ai cancelli della base in occasione della vergognosa iniziativa dell’Aeronautica Militare italiana dal nome “mettiamo le ali ai nostri sogni” in cui sono invitate le scolaresche ad una visita alla base militare di Ghedi: denunceremo il clima di militarizzazione e il tentativo di indottrinamento e intruppamento delle nuove generazioni, che secondo il Ministero della Difesa evidentemente devono essere educate a concepire come normale il crescente clima di guerra e militarizzazione della società!
In ultimo, con una striscionata, alcuni/e compagni/e hanno sanzionato la sede centrale di RWM Italia a Ghedi, denunciando il ruolo che la RWM gioca nell’armare paesi come l’Arabia Saudita responsabile dell’aggressione allo Yemen e nel sostenere la produzione di armamenti destinati ai carri armati inglesi, USA e tedeschi in Ucraina.
75 anni sono già troppi: fuori la Nato dalla nostra terra!
Coordinamento Bresciano contro le guerre e per il disarmo
Foto delle iniziative: