E’ innegabile che l’immagine degli Stati Uniti che le stesse autorità statunitensi tendono a diffondere nel mondo sia ben diversa dalla storia culturale e sociale di quel Paese.
E’ anche evidente che molti di noi sono influenzati da un paesaggio di formazione in cui risuona la frase “Yankee Go Home” che echeggiava in molte manifestazioni di anni fa e che questo pre-giudizio ci impedisca di vedere gli Stati Uniti, il suo popolo, le sue associazioni e istituzioni in una prospettiva più interessante. Quando ci si avvicina alla storia dei popoli e si ha la possibilità di analizzarla da vari punti di vista le cose prendono spessore e dimensioni.
Gli Stati Uniti sono stati, e per alcuni aspetti restano, un Paese di tante avanguardie sociali, basti pensare all’International Workers of The World, a “We shall overcome”, alla rivolta di Berkeley ecc. ecc.
E’ uscito l’anno scorso un libro prezioso per uscire dai pregiudizi e leggere la storia sociale degli Stati Uniti che ha scritto Ezio Boero con StreetLib: Storia Sociale e del Lavoro degli Stati Uniti. Un libro per “leggere” quel Paese da un punto di vista diverso e più interessante.
Si tratta di un volume importante (con appendici e bibliografia sono 389 pagine) e analitico, dove a partire dalla seconda metà del 19° secolo si studiano i vari aspetti sociali della storia statunitense da un punto di vista che privilegia “i movimenti sindacali, partitici e sociali delle minoranze” come ricorda la breve introduzione dell’Autore.
Nel corso del libro sarà possibile ricostruire minuziosamente i fatti, i dibattiti, le controversie sviluppate dai movimenti sindacali, di sinistra, per i diritti civili, che si sono succeduti e che hanno plasmato un Paese estremamente contraddittorio, ma anche ricco di esperienze sociali che andrebbero studiate meglio e che potrebbero e dovrebbero ispirare anche le azioni dell’oggi negli Stati Uniti, ma anche altrove.
Su queste stesse colonne di Pressenza Ezio Boero ha infatti documentato le recenti lotte sindacali e continuerà a documentare ciò che si muove nel Paese principe del capitalismo neoliberista internazionale.
Un libro utile per comprendere la complessità degli Stati Uniti e il senso della loro posizione nel mondo, non solo come potenza economico militare, ma anche come luogo di trasformazione sociale.
Il libro è impreziosito da una copiosa bibliografia e filmografia, nonché da un prezioso glossario: una piccola critica costruttiva per una prossima edizione sarebbe quella di curare di più l’impaginazione e la grafica dell’edizione, che è quasi una autoedizione. Sicuramente il libro, per il suo contenuto merita un miglior trattamento in questi aspetti.