L’epoca nella quale stiamo vivendo, sta facendo emergere antichi spauracchi mai sepolti, appartenenti a un passato che pare così lontano, visto da un’occhio miope e disattento, e al contempo così tremendamente attuale visto dagli occhi del più rigoroso realista.
L’idealismo è appannaggio dei Don Chisciotte che poco hanno compreso del Moloch che ci aspetta in un futuro assai prossimo. Le ombre revansciste che i più ottimisti hanno relegato al termine del secondo conflitto mondiale con estrema facilità, e bollato in maniera semplicistica gli esiti di quella guerra come positivi, ignorando volutamente o meno, alcuni elementi fondamentali per comprendere la nostra realtà.
I patriottismi del presente affondano le loro radici nel passato, con precisione nelle rovine di un Europa dilaniata dai bombardamenti degli “Alleati “, finalizzati al debellamento del fascismo e del nazismo negli anfratti del Vecchio Continente. Ma questo nobile intento è stato oggetto di negligenze deliberate che hanno consentito l’infiltrazione del cancro nazionalsocialista nei gangli della neo-nata CEE.
Il primo Presidente della Commissione della Comunità Economica Europea, un tale di nome Walter Hallstein, militò nella Wehrmacht e fu un grande giurista estremamente conosciuto in Germania, a tal punto da entrare nelle grazie di Adolf Hitler, tra i suoi uomini più fidati. Fu processato a Norimberga per crimini di guerra ma venne rilasciato pochi anni dopo e nel 1958 divenne primo Presidente di quella che oggi conosciamo come Commissione Europea. Fu promosso insomma; da nazista a leader del federalismo europeo il passo è breve.
Ma perché consentire a un nazista di rivestire una carica così importante, dopo il suo passato non certo immacolato e privo di aberrazioni ? Forse perché infondo infondo ci sono stati nazisti ritenuti più ” uguali ” di altri, giusto per citare Orwell, utili allo scacchiere geopolitico dell’epoca, per il quieto vivere dei cittadini europei.
Eppure questa assurda tolleranza, l’abbiamo ravvisata negli ultimi anni dall’intervento militare della Russia in Ucraina, quando i media occidentali hanno cercato di farci passare per simbolo dell’ indipendenza ucraina, il collaborazionista dei nazisti Stepan Bandera, leader dell’OUN, Organizzazione Nazionalista Ucraina antisovietica che ha causato la morte di centinaia di ebrei ucraini durante la seconda guerra mondiale, insomma non proprio uno stinco di santo, comunque anche lui come Hallstein alla fine della guerra riuscì a farla franca e rifugiarsi nella Germania dell’Ovest protetto dagli ” Alleati ” ( sì sempre loro ), salvo poi essere stato assassinato pochi anni dopo.
Viviamo nel più becero revisionismo storico, nel quale un pericoloso battaglione che adoperava fino a due anni fa, dei simboli dell’ideologia nazista nel suo stemma, già segnalato dall’OSCE per crimini di guerra nel 2016, viene mostrat0 agli occhi del mondo come emblema della resistenza ucraina dal 24 febbraio 2022 in poi.
Diciamocela tutta; il fascismo in Europa non è mai scomparso ma ha semplicemente cambiato forma, e vi sono delle personalità, nel nostro paese e non solo, che ricoprono delle cariche istituzionali, che proprio non riescono a dichiararsi antifasciste, nonostante la nostra Costituzione lo sia, è più forte di loro. Purtroppo per questo genere di miopia non vi è cura, e non esiste oculista che ne conosca una.