Il 12 gennaio del 2017 con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (“Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017) venivano definiti i “nuovi LEA”, i Livelli Essenziali di Assistenza, quelle prestazioni e quei servizi che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini. Ma per rendere operative queste nuove prestazioni e i nuovi servizi occorreva però approvare un nuovo nomenclatore tariffario. Passano gli anni e di questo neppure l’ombra. Una mancanza grave e reiterata che costringeva alcune associazioni, dopo numerose sollecitazioni e dopo oltre sei anni, ad inviare il 13 aprile 2023 una formale diffida al Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché Presidente della Conferenza permanente Stato-Regioni e a tutti i Presidenti di Regione e delle Province autonome, affinché fosse convocata al massimo entro sette giorni la Conferenza Stato-Regioni. All’ordine del giorno la discussione del decreto tariffe e raggiunta immediatamente l’intesa, rimarcando ancora una volta che dal mancato raggiungimento dell’intesa dipende la mancata entrata in vigore dei LEA del 2017 e del loro successivo, e già previsto, aggiornamento.
E così, dopo oltre sei lunghi anni di attesa, finalmente a inizio agosto del 2023 veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero della Salute del 23 giugno 2023 recante Definizione delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, anche conosciuto come “Decreto Tariffe”, che recepiva l’aggiornamento dei LEA previsti dal DPCM del 2017, aggiornando le tariffe delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, fermi, rispettivamente, al 1996 e al 1999, e definendo le tariffe per le nuove prestazioni introdotte con i LEA nel 2017, in modo che potessero essere erogate in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. L’entrata in vigore delle tariffe dell’assistenza specialistica ambulatoriale era fissata per 1° gennaio 2024, mentre per le tariffe dell’assistenza protesica l’entrata in vigore era posticipata al 1° aprile 2024.
Tutto bene quel che finisce bene? No, perché l’entrata in vigore del decreto slittava di altri tre mesi, posticipando l’entrata in vigore delle nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale dal gennaio 2024 al 1° aprile 2024, a causa – fu sostenuto – di alcuni problemi tecnici della maggior parte delle Regioni e del Mef. Ma ora, a pochi giorni dal 1° Aarile, ritorna a circolare con insistenza l’ipotesi di una nuova, ennesima proroga, che ha spinto Cittadinanzattiva – CnAMC (Coordinamento nazionale associazioni malati cronici e rari), OMaR e oltre 90 federazioni e associazioni aderenti al CnAMC e all’Alleanza Malattie Rare a prendere carta e penna e a scrivere al Ministro della Salute per chiedere che “si proceda all’entrata in vigore, prevista il 1° aprile, del decreto per i Lea del 2017, affinché non sia mortificato il diritto alla salute dei cittadini.”
“Pur comprendendo le preoccupazioni manifestate da più parti rispetto a tariffe ritenute inadeguate, – si legge nella lettera – riteniamo prioritario garantire ai cittadini, già duramente provati da profonde sperequazioni nel diritto alla salute, l’accesso su tutto il territorio nazionale a prestazioni previste già da sette anni, tra le quali ve ne sono alcune particolarmente innovative. Non siamo contrari a un intervento sulla questione delle tariffe, ma chiediamo di farlo con soluzioni compensative – siamo sicuri che modalità utili possano essere trovate – senza bloccare tutto nuovamente”.
Fra le prestazioni incluse nei LEA del 2017 che una nuova proroga renderebbe inesigibili vi sarebbero le prestazioni di procreazione medicalmente assistita, quelle per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia, gli screening neonatali per alcune patologie, gli ausili informatici e di comunicazione per persone con gravissime disabilità, i presidi di varia natura e a tecnologia avanzata per le disabilità motorie.
“Ci appelliamo a Lei – Signor Ministro – affinché il Decreto Tariffe, così come aggiornato a giugno, scrivono le associazioni, trovi concreta applicazione a partire dal 1° aprile. Nello stesso tempo, chiediamo che sia completata l’istituzione della Commissione Lea così da prevedere, attraverso un nuovo decreto, un percorso rapido che aggiorni continuativamente e ulteriormente i Lea e le rispettive tariffe, anche per consentire ai cittadini l’accesso a prestazioni ulteriori e lungamente attese, come i Test NGS, la diagnosi e cura della fibromialgia, l’estensione dello Screening neonatale ad altre patologie come la SMA, il cosiddetto Nipt – test prenatale non invasivo”.
La “telenovela” del Decreto Tariffe dimostra ancora una volta le difficoltà crescenti in cui versa il nostro SSN, sempre più destrutturato, sempre meno accessibile per tante cittadine e tanti cittadini e sempre più iniquo ed è un’ulteriore conferma che si sta agendo (o non agendo) in palese contrasto con la tutela della salute, quale diritto individuale e interesse della collettività (art. 32 della Costituzione).
E l’ennesima riprova della grave crisi in cui versa il SSN è arrivata anche dal recente evento “Salute e Sanità, una sfida condivisa”. Durante il convegno sono stati presentati alcuni dati emersi da un sondaggio di Adnkronos, dal quale emerge che il 60% dei cittadini interpellati ha meno fiducia rispetto al passato nel SSN e che del suo cattivo funzionamento si dà la responsabilità in primis allo Stato (60%) ma anche alle Regioni (49%). I cittadini interpellati considerano la sanità privata come un’alternativa per pochi (91%) e soltanto uno su tre ritiene che ancora nel corso del 2024 si potrà continuare a curare nel pubblico alle stesse condizioni di oggi. Si dicono molto preoccupati soprattutto per il problema delle lunghe liste d’attesa (52%) e per la carenza di personale medico (37%). Il 60% degli utenti non sarebbe disposto a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria, contro il 20% favorevole.
Qui la lettera di Cittadinanzattiva e Osservatorio Malattie Rare OMAR inviata al Ministro della Salute: https://www.cittadinanzattiva.it/multimedia/files/LetteraMinistroSchillaci_DecretoTariffe_definitivo.pdf