Con l’approvazione della legge per l’abbattimento fino a otto orsi l’anno, la Provincia autonoma di Trento (Pat) vince la maglia nera in tutela della biodiversità e il primo premio in mancata prevenzione. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che annuncia battaglia in tutte le sedi possibili, a livello europeo e nazionale, contro tale previsione. L’associazione fa notare come la norma preveda che gli otto esemplari non potranno essere più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti, quindi la Pat prevede anche l’abbattimento di “subadulti”.
Non avendo adottato adeguate misure di prevenzione per mettere in sicurezza residenti, escursionisti e animali, il presidente della Pat, Maurizio Fugatti, la sua Giunta e ora anche il Consiglio provinciale hanno dimostrato di ragionare solo in termini di abbattimento contro ogni normativa europea, nazionale e contro l’articolo 9 della Costituzione, che tutela la biodiversità.
L’Oipa, che ribadisce come l’orso sia protetto da disposizioni nazionali e comunitarie, è consapevole dell’autonomia speciale di cui gode la Provincia di Trento, tuttavia alcune strade sono ancora possibili per contrastare questa deriva sulla pelle degli orsi: l’avvio di una procedura EU Pilot innanzi la Commissione europea e l’impugnazione innanzi al Tribunale di giustizia amministrativa di Trento di ordinanze e decreti del presidente Fugatti nel caso individui singoli esemplari da abbattere, con riserva di ricorrere alla Corte Costituzionale, ricorso alla Consulta possibile anche in eventuali procedimenti penali o civili.
La legge approvata ieri sera prevede l’istituzione di un “tavolo di lavoro” sui grandi carnivori con il coinvolgimento dei portatori di interesse e delle associazioni animaliste. L’Oipa chiederà di farne parte portando i temi della tutela di orsi e lupi per difenderli anche dal ventilato declassamento del loro status di protezione.