Mosaico dei giorni
La zona d’interesse
11 marzo 2024 – Tonio Dell’Olio
“La zona d’interesse”, il film che si è aggiudicato la statuetta dell’Oscar come miglior film internazionale, è una storia sull’orrore di Auschwitz e sullo sterminio scritta in punta di piedi.
Nessuna scena di quelle atrocità viene mostrata. Si intuiscono.
Mentre “La vita è bella” aveva scelto il registro inedito dell’ironia e dell’umorismo, questo film dice quella che noi definiamo disumanità, lasciando parlare un’umanità (forse solo apparente) che sopravvive nei carnefici e nei loro complici del silenzio.
In questo senso è una provocazione a smascherare anche i silenzi di oggi che si tingono di complicità e a togliere il velo dall’indifferenza o dall’interesse con cui riusciamo a convivere con catastrofi, sconfitte dell’umanità e ingiustizie.
Merita d’essere visto proprio perché ci aiuta a considerare come anche l’atrocità si rivesta di normalità fino a farci affermare quella che Anna Arendt aveva ben definito “banalità del male”.
Si può essere addirittura felici, e il regista impiega colori, bellezza, sfarzo, abitudini, silenzi, mentre al di là del muro si sta consumando la peggiore delle tragedie del secolo scorso.
Ieri come oggi, nessuno potrà giustificarsi dicendo: non lo sapevo.