Come riferito ieri, sabato 2 marzo le operazioni di soccorso della Humanity 1 in acque internazionali sono state ostacolate da una motovedetta libica, che non ha esitato a sparare contro l’equipaggio della nave e i migranti finiti in mare, per poi riportarne indietro alcuni. Tutte azioni che violano i diritti umani fondamentali e il diritto marittimo internazionale.
Dopo l’iniziale indicazione di Bari come porto di sbarco, a causa delle pessime condizioni metereologiche alla nave è stato assegnato quello più vicino di Crotone. Una volta sbarcati i 77 sopravvissuti, l’equipaggio è rimasto sconvolto dall’incredibile notizia di un nuovo fermo amministrativo dopo quello di dicembre, basato sulle false accuse dei libici: chi viola i diritti umani fondamentali dunque non solo viene finanziato dall’Italia e dall’Unione Europea, ma le sue bugie diventano la base per nuove detenzioni ai danni di chi quei diritti li rispetta fino in fondo.
Nel denunciare l’accaduto su X, la Ong SOS Humanity chiede la revoca del blocco e un’indagine indipendente che accerti le responsabilità della cosiddetta Guardia Costiera libica.