La città di Vibo Valentia è stata negli ultimi giorni coinvolta in una serie di eventi molto interessanti legati al tema dei diritti umani e della cura del mondo attraverso i Giusti.
Il 29 febbraio la sede provinciale di Vibo Valentia dell’ANPI ha organizzato un’interessante e coinvolgente conferenza-dibattito su Il conflitto tra Israele e Palestina alla luce del diritto internazionale; i lavori sono stati magistralmente condotti dalla Dott.ssa Antonella Daniele del Comitato provinciale ANPI e hanno visto la partecipazione del Dott. Francesco Iannello, giornalista della Gazzetta del Sud e della Professoressa Raffaella Nigro, docente di Diritto internazionale presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro.
Il primo ha sviluppato nel suo intervento alcuni snodi essenziali del conflitto che al momento si trova in una fase particolarmente acuta, mentre la seconda ha tenuto una vera e propria lectio magistralis in cui alla luce del diritto internazionale ha evidenziato le gravi violazioni di quest’ultimo effettuate da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre 2023 e, soprattutto, da parte dell’esercito israeliano che da quel giorno non ha smesso (con l’appoggio dell’Occidente) di mettere in atto la sua furia vendicativa nei confronti del popolo palestinese.
In particolare sono stati citati e analizzati i principali articoli della Convenzione di Ginevra e si è messo in evidenza come i crimini contro l’umanità e la violazioni dei diritti umani siano in questa ultima guerra israelo-palestinese all’ordine del giorno ed è emersa con molta chiarezza l’incapacità dell’ONU e della comunità internazionale di porre fine a questa orrenda barbarie che ha causato la morte di più di 30 mila persone tra cui molti bambini.
Molto partecipato è stato anche il dibattito in cui sono intervenuti alcuni spettatori che hanno espresso il loro disappunto e la loro angoscia nell’assistere a questi terribili eventi e, soprattutto, nel verificare il completo disinteresse alla ricerca di una soluzione sia da parte degli attori della guerra sia da parte dei paesi confinanti, dì quelli europei e degli Stati Uniti. Solo un segno di speranza: “Insieme parlare e confortarsi a vicenda”.
Il 6 marzo presso il Liceo Capialbi di Vibo Valentia si è svolto un evento molto simbolico e significativo dal titolo ‘Curare il mondo attraverso i Giusti’.
La manifestazione è stata fortemente voluta e adeguatamente pianificata dal Comitato Scolastico Diritti Umani dello stesso liceo, coordinato dalla professoressa Murmura e si è articolata in una serie di momenti dal forte impatto umano.
Dopo i saluti del Dirigente scolastico Ing. Antonello Scalamandrè e di Monsignor Giuseppe Fiorillo, l’incontro ha avuto inizio coordinato da Elisa Greco della III B Scienze Umane; sono intervenute per prime Marianna Tripaldi e Mariagrazia Garzulli della III B Scienze Umane per presentare un lavoro realizzato insieme ad altri compagni della classe (Igor Campanaro, Elisa Fragalà, Miriam Teti e Elisa Greco) sul libro di Tommaso Greco “Curare il mondo con Simone Weil”.
Hanno parlato di giustizia, di forza e di attenzione creatrice: la forza si identifica con la violenza distruttiva della guerre, mentre la giustizia consiste nell’attenzione creatrice che ha messo in moto il buon Samaritano del Vangelo di Luca che ha ridato la vita ad un uomo praticamente morto perché malmenato dai ladroni; i giusti sono quelli che mettono da parte la forza di cui dispongono per mostrare attenzione verso l’altro.
Da qui il passo è stato breve per introdurre la presentazione dei Giusti a cui quest’anno saranno dedicati due alberi del Giardino dei Giusti del Liceo Capialbi: Suor Nabila Sahel e Yehonatan Rabinovitch, che da due prospettive diverse sono giunti alla stessa conclusione: solo la pace può salvare Israele e Palestina.
La prima è una suora della congregazione delle Suore del Rosario che ha deciso di restare a Gaza con i suoi alunni e con la sua comunità cristiana per supportarli e ha fatto sentire la sua voce anche al Papa che da allora con più forza prega per la pace; la sua “battaglia” è stata fatta conoscere da Eugenia Riso della III B Scienze Umane che ha presentato un lavoro svolto da lei e da alcune sue compagne di classe (Petronilla Pontoriero, Calabria Deborah, Angelina Cicciolo, Noemi Idà, Angela Giordano, Helena Bava e Marianna Pasceri) e da un video.
Il secondo, il giovane israeliano refusnik obiettore di conoscenza, è stato presentato da Emily Fusca e Carmen Sette della III B Scienze Umane con un powerpoint realizzato da loro e da altre compagne di classe (Martina Fiaré, Angela Gaudende, Giovanna Fusca e Ludovica Vecchio); le stesse ragazze hanno presentato un altro bellissimo lavoro sul villaggio della Pace Neve Shalom –Wahat al Salam, unica speranza in questo territorio martoriato. La moderatrice ha anche letto le interviste che sono stata fatte ai due Giusti nei giorni precedenti.
Il momento successivo si è svolto nel cortile della scuola dove Monsignor Giuseppe Fiorillo ha benedetto i due alberi piantumati in onore della suora e del giovane obiettore.
Al rientro in aula magna, la “chicca finale”, il collegamento da remoto con Yehonatan, che ha voluto parlare con i ragazzi della sua esperienza e della sua vita in un piccolo centro dello stato di Israele e in un famiglia fortemente militarizzata; non la smetteva più di parlare e noi gli abbiamo offerto la nostra solidarietà e il nostro appoggio e aiuto incondizionato.
L’interazione in inglese è stata possibile grazie all’alunna della VFL Elisabetta Raffaele, che tradotto con puntualmente le parole del giovane israeliano.
In conclusione l’appello della coordinatrice professoressa Murmura affinché tutti i giovani siano portatori di pace e mettano da parte la forza e la violenza distruttrice (di cui la guerra è la massima espressione) per essere come il buon Samaritano detentori dell’attenzione creatrice che cura e salva il mondo.
Il 7 marzo l’ANPI Vibo Valentia insieme ad altre associazioni pacifiste e a semplici cittadini ha messo in piedi una manifestazione molto partecipata e sentita per chiedere il cessate il fuoco e la fine del genocidio del popolo palestinese. Il corteo è partito dal Piazza Martiri d’Ungheria dove sorge la casa comunale per sfilare per il corso principale della città e concludersi davanti alla Prefettura dove sono stati pronunciati alcuni slogan (free Palestine, stop genocidio e altri) e letto un appello per chiedere con forza la fine delle ostilità e della pulizia etnica in Palestina.
(Anna Murmura, Vibo Valentia)