Riportiamo la testimonianza della dottoressa Monica Minardi, presidente di Medici Senza Frontiere, a bordo della nave Geo Barents come medico.
“Siamo in viaggio verso Civitavecchia con 261 sopravvissuti a bordo della Geo Barents di Medici Senza Frontiere; purtroppo solo la metà di queste persone verrà sbarcata, mentre le altre 129 persone – donne, bambini e uomini vulnerabili, che dovrebbero avere la precedenza nello sbarco a causa degli abusi subiti durante il loro viaggio e il percorso in Libia – purtroppo dovranno aspettare ancora tante ore prima di raggiungere il secondo porto di sbarco assegnato: Genova.
Purtroppo le autorità italiane stanno palesemente andando contro le regole internazionali. L’assegnazione di due porti così distanti significa duplicare le manovre, diminuire l’efficienza e aumentare i costi, oltre ad infliggere ulteriore sofferenza a queste persone che hanno bisogno di protezione e soccorso.
Per un collegamento via terra tra Civitavecchia e Genova basterebbero circa 4 ore e mezza tramite un autobus, mentre via mare per noi sono necessarie almeno 26 ore di navigazione.
Questo comporterà inoltre che la Geo Barents sarà lontana dal Mediterraneo Centrale, dove altre persone potrebbero aver bisogno di aiuto e soccorsi. Ancora una volta sono i sopravvissuti a pagare il prezzo delle politiche disumane dell’Unione Europea e dell’Italia.”