Sabato 2 marzo 2024, la piazza del centro storico di Niscemi si è animata di colori e suoni, dando vita a un suggestivo flashmob multietnico.
Simili iniziative hanno avuto luogo in numerose città italiane e in varie parti del mondo, con manifestazioni e incontri simultanei che hanno richiamato l’attenzione su Gaza e sulle guerre in corso e imminenti.
Pippo Gurrieri, storico attivista ragusano, ha introdotto l’assemblea sottolineando il ruolo chiave del MUOS nell’attuale contesto internazionale.
Ha evidenziato il filo rosso che connette il sistema di comunicazioni satellitari militari di Niscemi ai conflitti che affliggono diverse regioni del mondo.
Questo impianto della Marina degli Stati Uniti, attraverso la sua connessione con basi militari italiane e della NATO in Sicilia, risulta essere un elemento cruciale nelle attuali manovre belliche nel Mediterraneo.
Nel suo approfondito intervento, Antonio Mazzeo, giornalista e scrittore, ha esaminato le operazioni militari in atto nel Mediterraneo, supportate da Sigonella e altre basi militari nella regione.
Ha evidenziato l’operazione Dynamic Manta, con l’utilizzo di sottomarini, aerei pattugliatori ed elicotteri da guerra.
Mazzeo ha messo in luce il ruolo dell’Italia nel commercio delle armi, sottolineando che armamenti italiani, come i cannoni prodotti dalla Leonardo SPA, sono impiegati in conflitti come quello attuale a Gaza.
Il giornalista ha anche affrontato il tema dell’informazione, evidenziando come in Italia sia stato limitato sin dall’inizio l’accesso alle notizie su quanto stava accadendo a Gaza.
Ha sollevato preoccupazioni sulla manipolazione dei fatti e delle immagini da parte di Israele, invitando a una maggiore consapevolezza.
L’assalto ai camion dei beni di prima necessità, riprodotto da agenzie israeliane come un formicaio che viene schiacciato, ha una forte valenza simbolica: persone che valgono meno di insetti. Non è etico e umano abituarsi anche a questo.
Claudio Tamagnini, scrittore rientrato dalla West Bank, ha condiviso la sua testimonianza diretta dai territori occupati, mentre due donne della comunità araba hanno parlando degli eccidi e della ferocia delle stragi di bambini e civili.
(testo del Movimento No Muos)