Ieri sera la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato in sede referente un emendamento che ha tolto ai partiti europei riconosciuti il diritto all’esenzione delle firme. L’emendamento, presentato da Fratelli d’Italia e approvato dalla maggioranza, cambia le regole del gioco a partita iniziata.
L’Unione Europea raccomanda di non modificare le regole nei 6 mesi precedenti alle elezioni. Inoltre in base alla normativa vigente si potevano raccogliere le firme dal 1° gennaio ma ovviamente chi aveva diritto all’esenzione non ha intrapreso la raccolta perché pensava di non necessitarne.
Con questo blitz un partito come il nostro che fa parte della Sinistra Europea, uno dei 10 partiti europei riconosciuti, dovrà in pochissimo tempo raccogliere una quantità enorme di firme. Si tratta di un blitz antidemocratico per colpire le voci scomode come per esempio la lista per la pace a cui abbiamo aderito.
La destra italiana dimostra ancora una volta il suo volto prepotente, illiberale e antidemocratico.
Quella approvata non è una norma che chiarifica il concetto di partito europeo ai sensi del regolamento comunitario approvato nel 2014 contro la proliferazione di liste. È una norma per fare fuori chi aveva un diritto legittimo.
Raccoglieremo le firme nelle piazze e ricorreremo nei tribunali contro questo atto di squadrismo istituzionale. Confidiamo nella solidarietà di tutta l’opinione pubblica democratica e antifascista.
Questo scippo può essere fermato alla Camera e chiediamo che si intervenga per correggere questo vergognoso attacco al pluralismo.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Giovanni Russo Spena, responsabile democrazia/istituzioni, Raffaele Tecce, responsabile ufficio elettorale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea