“La vita di Marwan Barghouti è in pericolo all’interno del carcere a causa delle aggressioni subite da lui e da altri detenuti. Ritengo Netanyahu responsabile di qualsiasi danno a lui, alla sua vita e a quella dei prigionieri”, lo ha dichiarato ieri in una conferenza stampa il parlamentare arabo israeliano Ahmad Tibi.
Hussein al-Sheikh, segretario generale del comitato esecutivo dell’OLP, lunedì ha accusato le autorità israeliane di mettere in pericolo la vita di Barghouti in prigione.
Sheikh ha scritto su X che Barghouti è stato sottoposto a “isolamento, torture e tentativi di costringerlo, umiliarlo e picchiarlo, mettendo la sua vita in pericolo”.
Secondo Qadura Fares, capo della Commissione palestinese per gli affari dei detenuti e degli ex prigionieri, Barghouti, 64 anni, negli ultimi giorni sarebbe stato picchiato dalle guardie carcerarie israeliane.
Fares ha affermato che l’attacco a Barghouti fa parte di una campagna di repressione contro i prigionieri palestinesi che si è intensificata dall’inizio del mese di Ramadan.
Le misure punitive comprendono “gravi percosse, insulti, umiliazioni e la confisca del Corano dalle celle”.
“La situazione è diventata più pericolosa di quanto si potesse immaginare, poiché la vita dei prigionieri è minacciata nel vero senso della parola”, ha detto Fares.
Sono venute alla luce due aggressioni quasi fatali a Marwan Barghouti, il 6 marzo e poi il 12 marzo. È stato attaccato nella sua cella di isolamento nel carcere di “Megiddo” e lasciato con ferite gravi: “Picchiato fino a che gli occhi sanguinavano”.
Di seguito il tweet di @Lemapal, diplomatica della Missione Palestinese presso l’Unione Europea
“Notizia grave ed allarmante: è venuto alla luce un tentativo di omicidio di Marwan Barghouthi all’interno della prigione di Majido. Unità speciali lo hanno brutalmente aggredito nella cella di isolamento, provocandogli gravi ferite. Questo atto grave richiede attenzione immediata. I resoconti dei testimoni oculari dei detenuti liberati rivelano l’entità della sofferenza di Marwan: picchiato fino a fargli sanguinare gli occhi, isolato senza accesso al suo avvocato da ottobre. Questo trattamento disumano di un detenuto politico è una palese violazione delle leggi internazionali. L’urgenza di agire è adesso. Sono in gioco la vita e la dignità di Marwan Barghouthi. Chiediamo alla comunità internazionale di intervenire, di difendere i diritti umani e di chiedere il suo rilascio immediato. Il silenzio di fronte a tale ingiustizia è inaccettabile.”
Marwan Barghouti è il più popolare leader palestinese. Palestinians secondo i sondaggi supererebbe Hamas e Abu Mazem in libere elezioni. È stato giustamente definito il Mandela palestinese.
È da anni imprigionato da Israele, che lo accusa di terrorismo come leader della prima e della seconda Intifada e fondatore delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa.
Per descrivere il clima segnalo che un secondino israeliano è stato punito con tre giorni di carcere per aver dato al leader palestinese detenuto Marwan Barghouti lo stesso cibo dei prigionieri israeliani (uno stufato di carne).
L’Italia e l’Unione Europea dovrebbero esigere dall’alleato israeliano che cessino le violazioni dei diritti umani dei prigionieri palestinesi e l’immediata liberazione di Barghouti.
La liberazione di Marwan Barghouti è indispensabile per avviare un processo di pace.
La liberazione di Marwan Barghouti è uno dei punti del programma della lista Pace, Terra e Dignità per le elezioni europee.