In un momento di crescenti tensioni globali, il report del SIPRI dell’11 marzo 2024 fornisce una visione approfondita dei trasferimenti di armi a livello mondiale. Lo studio rivela un drammatico aumento del 94 % delle importazioni di armamenti in Europa tra il 2014 e il 2018 e tra il 2019 e il 2023. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno aumentato le loro esportazioni di armamenti del 17%. Colpisce anche il dimezzamento delle esportazioni di armi russe, che ha fatto scendere la Russia al terzo posto tra i maggiori esportatori di armamenti, dopo la Francia. I dati mostrano una preoccupante tendenza alla militarizzazione, che sottolinea la necessità di operazioni di pace e di un ripensamento della politica internazionale.
Il report dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI) mostra un allarmante aumento delle importazioni e del commercio globale di armi in Europa. Tra il 2014-2018 e il 2019-2023, i Paesi europei hanno quasi raddoppiato le importazioni di armi. Di particolare preoccupazione è il fatto che più della metà di queste importazioni provenga dagli Stati Uniti. Ciò evidenzia la complessità delle relazioni geopolitiche.
Gli Stati Uniti e la Francia hanno aumentato in modo significativo le loro esportazioni di armi, mentre la Russia ha registrato un drastico calo. Questi spostamenti dei flussi globali di armi hanno un impatto diretto sulla stabilità politica e sulla sicurezza in varie regioni, in particolare in Medio Oriente e in Asia.
Il report sottolinea anche il ruolo di principale fornitore di armi degli Stati Uniti e la loro crescente presenza in Asia e Oceania. Ciò è dovuto in parte all’aumento delle preoccupazioni riguardo gli armamenti cinesi. Intanto, i conflitti e le tensioni in Medio Oriente continuano a essere un fattore chiave dell’elevata domanda di armi in questa regione.
I dati del report di SIPRI sottolineano l’urgente necessità di regolamentare il commercio internazionale di armi, nonché di intensificare gli sforzi per promuovere la pace e la risoluzione nonviolenta dei conflitti.
Traduzione dal tedesco di Michele D’Adamo. Revisione di Thomas Schmid.