Ieri mattina chi passava in via Biancanigo (a Castel Bolognese) o in via Firenze (a Faenza) si è imbattuto in insoliti manifesti.
“Vendesi villette in zone alluvionate, canotto incluso/barca inclusa”. Nei telai destinati alla pubblicità, nell’orto della Ghilana è stato anche attaccato un canotto da bimbi mentre a Biancanigo una barchetta di carta con la scritta “stop cemento” e il logo di Extinction Rebellion. In entrambi i casi, sono state attaccate anche foto delle due zone ricoperte d’acqua durante l’alluvione di maggio scorso. A Biancanigo, dove i proponenti stanno già pubblicizzando il nuovo quartiere residenziale (nonostante non sia ancora stato approvato dal consiglio comunale l’accordo operativo), gli attivisti hanno coperto la parola ‘verde’ con ‘fango’ così che i passanti potevano leggere “nuovo quartiere residenziale immerso nel fango”.
Queste azioni simboliche, ironiche e nonviolente, che non hanno danneggiato niente, sono state compiute da attiviste e attivisti per denunciare ancora una volta il folle e inarrestabile consumo di suolo, finanche in zone alluvionate.
Come Faenza Eco-logica ed Extinction Rebellion Faenza da tempo denunciamo questi progetti, e abbiamo già presentato numerose osservazioni ora sotto il vaglio del Cuav (Comitato area vasta) per fermare le lottizzazioni.
Anche il recente rapporto di Legambiente Emilia Romagna stigmatizza (tra altre) proprio queste lottizzazioni, a Faenza e Castel Bolognese. Lo stesso Rapporto della Commissione tecnico-scientifica dice: “Bisogna essere consapevoli che ogni nuova costruzione su terreni non precedentemente edificati conduce inevitabilmente all’aumento dell’esposizione al rischio, oltreché all’impermeabilizzazione del suolo”.
La gente in piazza durante le nostre raccolte firme ci sostiene ed è solidale.
Ieri in un’intervista rilasciata al Corriere di Romagna anche l’ex dirigente del settore territorio della Regione, Roberto Gabrielli, si è pronunciato in modo forte contro questa lottizzazioni, dicendo che le amministrazioni che le approvano perderanno credibilità e saranno responsabili di ciò che succederà.
Ci auguriamo che chi ora sostituisce Gabrielli, in Regione e nel Cuav, possa essere ugualmente severo e bocciare le nuove lottizzazioni in zone alluvionate.
La scienza ci ripete che gli eventi estremi saranno sempre più frequenti e intensi, come possono i proponenti garantire la sicurezza delle nuove lottizzazioni?
Come possono garantire questa sicurezza i politici che voteranno a favore degli accordi?
Chiediamo alle forze politiche (dalla maggioranza all’opposizione) di esprimersi perché il loro silenzio è finora stato imbarazzante e assordante.
Possibile che abbiano tutti paura di andare contro l’interesse dei costruttori e delle imprese edili?
Fino a prova contraria, questi accordi operativi non sono stati approvati, e i costruttori o venditori di villette non possono vantare diritti acquisiti o pretendere risarcimenti.
Per spiegare meglio la gravità di queste lottizzazioni e del consumo di suolo, abbiamo organizzato sabato prossimo ore 21 un incontro pubblico in via Laderchi 3/a.
Interverranno Paolo Pileri, professore di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, firma di Altreconomia, e autore di numerosi libri sul consumo di suolo tra cui “L’intelligenza del suolo”; Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista.
Faenza Eco-logica, Extinction Rebellion Faenza