Paola Gianotti passa sotto la porta di Brandeburgo, è arrivata a Berlino.
Questa è la decima – credo – tappa della biciclettata che la sta portando da Helsinki a Parigi; è la #cyclingnoborders che la ultra ciclista d’Ivrea, entrata quattro volte nel Guinness World Record, sta compiendo per misurare la qualità dell’aria e i km di ciclabili in Europa.
Il 16 febbraio arriverà a Parigi per M’Illumino di Meno, la giornata per il risparmio energetico lanciata anni or sono dalla trasmissione di Radio 2 Caterpillar e diventata ormai un’istituzione. Forse per renderla ancora un’esperienza viva, forse perché vogliono mettere alla prova la povera Paola, Zambotti e Cirri – conduttori di Caterpillar – hanno mandato in missione la nostra ciclista con questo freddo in giro per l’Europa. “Già pioveva stamattina, non vorrei dire ma piove anche adesso” dice più o meno alle sette di stasera collegata da Berlino “in giornata aveva smesso, finalmente la temperatura si era alzata, mi sono trovata davanti a me tutte le piste ciclabili, stupende, tedesche.” e lo rimarca “dal punto di vista della ciclabilità e della mobilità sostenibile la Germania è incredibile. Dovremmo prendere spunto perché tutti girano in bici, i bambini vanno a scuola in bici. Ci si sente veramente sicuri a pedalare”. E per lei non è un’affermazione da niente visto che della sicurezza stradale ha fatto una delle sue battaglie, promuovendo l’installazione di centinaia di cartelli per mantenere la distanza di almeno un metro e mezzo quando si sorpassa con la propria macchina un ciclista.
Tornando al suo collegamento di stasera con Caterpillar, i conduttori in dialogo con lei hanno cercato di confonderla. Citano una canzone di Lucio Dalla, dicono che “a Berlino non si perde neanche un bambino”, ma in realtà Disperato erotico stomp si riferiva a Bologna.
Oggi è anche è uscito il report di Legambiente Mal’Aria, come riportato anche QUI da Pressenza, e un paragone con una città italiana varrebbe la pena farlo. Non con Bologna, torniamo in Piemonte.
Berlino ha 3,5 milioni di abitanti, Torino non arriva al milione; eppure la città cisalpina ha una media annuale di PM 2,5 (il particolato con cui si misura la qualità dell’aria) doppio a quello della capitale tedesca. Non ci fa onore.
Già solo ieri Paola ci scriveva in chat “Oggi ho pedalato tra le colline della Polonia ai confini con la Germania. Zone di campi agricoli e grandi boschi.” Stava andando a Varsavia e c’era “poco traffico e automobilisti super rispettosi quando mi superano.” E non aveva ancora passato il confine “poi sono entrata in Germania e ho subito apprezzato la quantità di piste ciclabili ovunque. Funzionali, tenute perfettamente, utilizzate da tutti e che collegano ogni paese. Un paradiso.”
Noi italiani non siamo teneri con la Germania, molto di quello che non va in Europa lo imputiamo al cosiddetto rigore tedesco; ma sulla mobilità sono un esempio, non si può nascondere.
Ora Paola ha davanti altri due giorni e mezzo in cui pedalerà sulle piste germaniche, poi un breve passaggio nel Paesi Bassi, e l’arrivo a Bruxelles. Lì è attesa al Parlamento Europeo dalla vicepresidente e alcuni parlamentari.
Vai ultracycler d’Ivrea! Parigi val bene un carnevale!
A casa tra poco si tirano le arance, ma il mondo non può capire quanto costi a un’eporediese rinunciare ai carri e alle battaglie. Il tuo viaggio, per noi che lo capiamo, vale almeno il doppio e… speriamo che almeno non piova.
Che piova qua in Piemonte e che ti risparmi. Qui, sappilo, c’è ancora la siccità.